Storie senza fronzoli E “Nemo” decolla
venerdì 14 ottobre 2016
Cos'è Nemo – Nessuno escluso che ha debuttato mercoledì in prima serata su Rai 2? All'inizio non è chiaro. Parte pure male con un bambino antipatico, giornalista in erba, che parla di inquinamento e si dimentica la parte imparata a memoria. Ma poi il programma decolla con un servizio di Enrico Lucci, ex iena, che tutto ad un tratto sembra si sia rilassato. È sempre caustico e ironico, con l'aria stralunata, ma più che incalzare ascolta e racconta. La storia è quella di mamme che sognano per le loro figlie un futuro da attrice o da fotomodella, comunque da famose «come Carmen Russo». E pensare che qualcuna di queste bambinelle, che si truccano come dive, da grandi vorrebbero fare il dottore! Dopo il decollo, Nemo addirittura vola con un reportage di guerra della conduttrice del programma insieme a Lucci, Valentina Petrini, che ci porta sul fronte ucraino dalla parte dei russi a fianco dei quali combattono alcuni giovani italiani, mercenari dei nostri giorni. Il bello della Petrini è che non nasconde la paura, ansima e ammette: «Ragazzi, per me è la prima volta». Una storia nella storia, dunque. Una storia che comunque potrebbe essere raccontata anche dall'altra parte del fronte. Ecco allora la lucida analisi di Domenico Quirico. Ascoltarlo è un piacere. Nel frattempo sono andate in onda immagini drammatiche e commoventi del salvataggio in mare di un gruppo di profughi. Sono intervenuti in studio vari personaggi. Si va avanti. Ecco un interessante servizio sui ragazzi (raccontato da una coetanea) che la scorsa estate sono andati a Gallipoli, in Puglia, per dare “abbracci gratis” e portare il Vangelo sulle spiagge e nei luoghi della movida all'insegna di «...e gioia sia!». In un monologo l'attore Giovanni Scifoni racconta di essere stato isolato sul set di Squadra antimafia per il fatto di essere credente. Il monologo è comunque sulla bestemmia. Seguono altri ospiti e altri servizi. Cose ancora molto diverse tra loro. Che c'azzeccano? Sono storie, senza fronzoli. È il denominatore comune: racconti, narrazione, vita e morte, gioie e dolori per un programma che fa pensare con la forza del punto di vista, ma soprattutto dell'emozione. Bravo Alessandro Sortino che lo ha scritto, forte anche dell'esperienza maturata a Tv2000 e che qui, come ex iena, ritrova da autore un vecchio compagno di viaggio come conduttore.
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