martedì 4 giugno 2002
Scritto, ribadito, contraddetto. "La Stampa"(26/5), "Vivere Roma", p.1, tre colonne, foto e rivelazione di Giacomo Galeazzi: "Il buen retiro del card. Martini è a Galloro, frazione di Ariccia... Ad accogliere il famoso principe della Chiesa saranno, nella residenza sulla via Appia, i gesuiti di Galloro". Dopo 4 giorni (30/5, p. 15) l"annuncio è in cronaca nazionale: "Carlo Maria Martini resta in Italia, non si trasferirà a Gerusalemme" Andrà ad abitare a Galloro. Ad accoglierlo nel suo buen retiro saranno i gesuiti di Galloro". Tre giorni, e domenica 2 giugno, sempre "Stampa", p. 14, fonte inequivocabile: "Carlo Maria Martini: Partirò per Gerusalemme a fine estate". Vatti a fidare! Anche di Luigi Pintor, che sul "Manifesto" (2/6) cita l"inno di Mameli alla monarchica: "stringiamoci a corte (sic!)", invece che "a coorte". È allegria epidemica: su "Io Donna" (18/5) Maria Latella racconta della Rai "passata gestione Zaccaria-Saccà" e "nuova gestione Baldassarre-Saccà", mettendo Saccà, nel primo caso, al posto di Claudio Cappon. Lì ancora, data 1/6, sempre argomento Rai, due volte "Giorgio Celli" per Pierluigi Celli. Finiamo, in allegria, con calcio e religione: domenica sul "Giornale", da Sendai, Giappone, testo e titolo confondono "Breviario" e "Messale", e il "Corsera" promuove vescovo un prete giapponese. Per loro "guida la Diocesi di Higashi". "State allegri, il peggio deve ancora venire": chi lo disse, forse, non leggeva i giornali"
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