Statali, ecco l'«integrativa»
martedì 7 agosto 2007
È pronta la previdenza integrativa dei pubblici dipendenti. Mercoledì scorso è stato raggiunto l'accordo tra l'Aran e le organizzazioni sindacali per l'istituzione del «Fondo nazionale di previdenza complementare per i lavoratori dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, della Presidenza del Consiglio dei ministri, dell'Enac e del Cnel». L'accordo sarà pienamente in vigore dopo i consueti passaggi di formalità (Comitato di settore, Dipartimento della Funzione Pubblica e Ministero dell'economia, registrazione della Corte dei Conti).
L'adesione al Fondo è del tutto volontaria ed è aperta, come illustra il titolo, a tutti i dipendenti e dirigenti dello Stato (escluso il settore scolastico che aderisce al Fondo Espero), degli enti del Parastato (Inps, Inpdap, Inail ecc.), dell'Aviazione civile e del Cnel. Porte aperte anche ai lavoratori di altri enti pubblici che non hanno aderito al loro fondo interno, ai dipendenti degli enti "privatizzati", ai lavoratori assunti dall'Agenzia del Demanio.
L'adesione deve essere in ogni caso preceduta dalla consegna al lavoratore di un'ampia scheda informativa, in linea con le indicazioni della Covip.
Contributi. La nuova previdenza complementare liquiderà le pensioni integrative in base al rendimento dei contributi versati negli anni dai lavoratori associati, aggiungendo le quote
versate dalle rispettive amministrazioni.

I dipendenti verseranno l'1% della retribuzione utile per il trattamento di fine rapporto, con facoltà di effettuare versamenti aggiuntivi. L'amministrazione di appartenenza si farà carico di un analogo 1% della retribuzione. Per favorire gli ingressi nel Fondo, a quanti aderiranno nel corso del primo anno di operatività, l'amministrazione verserà, una tantum, una quota aggiuntiva dell'1% per dodici mesi, mentre per chi aderisce nel secondo anno il bonus scenderà allo 0,50%.
Per i dipendenti dell'Inpdap, che hanno già vissuto il trauma dalla buonuscita al trattamento di fine rapporto, il tfr sarà calcolato in base a tre elementi: a) il 2% della retribuzione per i dipendenti in servizio al 31.12.95 e per quelli assunti tra il 1996 e il 2000, b) l'1,5% della base contributiva del tfr, c) il 100% del tfr per i lavoratori assunti a partire dal 2001.
Inizialmente il Fondo investirà le risorse finanziarie in una gestione monocomparto, assicurando un tasso unico di rendimento, differenziando solo in seguito i profili diversi di rischio e di rendimento.
Pensioni. Il Fondo liquida la pensione di vecchiaia integrativa quando si raggiunge l'età per la pensione obbligatoria e dopo aver maturato almeno 5 anni di contribuzione. Per la pensione di anzianità è richiesta un'età inferiore di non più di 10 anni da quella del regime obbligatorio e contributi per almeno 15 anni. In alternativa, si può chiedere la liquidazione delle prestazioni in forma capitale. Chi non raggiunge i requisiti può riscattare l'intera posizione maturata nel Fondo.
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