giovedì 20 luglio 2017
Pagine come uova di Pasqua: con sorprese di fantasia. Giorni che rievocano la lotta alla mafia: Falcone e Borsellino, ma anche Don Pino Puglisi, vero? In un vecchio ritaglio ("Mattino", 19/6, p, 1 e 47) Isaia Sales che anni fa ha scritto un libro, "I preti e la mafia", afferma che in fin dei conti questi due mondi sono sempre stati molto vicini, ma ora arriva la "svolta", perché "la Chiesa di Papa Bergoglio sta pensando ad una scomunica dei corrotti". "Sta pensando"? La svolta "ora"? Sì, per Sales, che però subito dopo scrive che "sono passati tre anni dalla scomunica (sic!) ai mafiosi nel 2014 in Calabria"! Ma allora "la scomunica" già c'è stata?
Per Sales capisci che sì, c'è stata, ma anche no, perché lì sotto ora leggi che "è del tutto evidente che la religione cattolica (…) non è stata un ostacolo al dilagare del potere mafioso". "I" preti e "i" mafiosi, dunque, sempre molto vicini, per cui ogni volta che un prete, un vescovo, un Papa parla di mafia e corruzione…allora - ma come pausa transitoria - è "la svolta". Lo era la volta scorsa, questa "svolta", lo è anche questa volta, la "svolta": qui lo dico, qui lo nego, qui lo ridico, ma pronto alla prossima...
Una qualche ottusità? Evidente, come lo è quella di chi, stesso argomento, ieri mette in coppia "Chiesa e Pd sulle nuvole" ("Libero", p. 1) per affermare che "le scomuniche non spaventano mafiosi e corrotti". Sono e restano mafiosi e corrotti proprio perché non si spaventano dei comandamenti di Dio, figurarsi delle scomuniche dei "preti", per dirla con Isaia Sales! Non stonerebbe qualche lucidità in più. Benvenuta quella che p. es. martedì trovo sul "Corsera" (p. 1 e interna), dove Paolo Mieli spiega "Le ragioni della Chiesa sugli aiuti all'Africa". A quando qualcosa del genere su "Libero" e compagnia scontenta di tutto, e soprattutto della Chiesa? Sarebbe la (s)volta buona!
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