Sintomi di felicitàNon perdiamo l'attenzione per l'altro, forma rara di generosità
giovedì 26 settembre 2019
MarcoVoleri
Fine estate, esterno giorno. Pomeriggio di un giorno feriale qualsiasi, ore diciotto. In una stradina stretta di periferia si annidano auto, motorini e persone che con solerzia si avvicinano al cancello di ingresso di un parco. Arriva un professionista in giacca e cravatta, parlando al suo auricolare. «D'accordo dottore, facciamo la fornitura e siamo a posto fino a Natale. Adesso mi perdoni ma sto entrando in una riunione importante». Sul marciapiede affollato una anziana nonna si lamenta. «Non c'è più rispetto, spero di fare in tempo a sedermi. È tutta l'estate che aspetto questo momento!». Arriva una coppia in motorino, frettolosamente chiudono i caschi nel bauletto. Lei comincia a correre, urlando decisa contro il marito: «Muoviti, per colpa tua siamo sempre in ritardo. Se non arriviamo in tempo questa volta non ce la perdona!». Un anziano signore, seduto su una panchina a frescheggiare, si chiede con curiosità cosa avverrà dentro a quel parco di periferia.
Qualcuno scende dall'autobus e corre verso il parco. L'anziano signore, vinto dalla curiosità, si alza e con inconsueta fatica riesce a entrare nel cancello. Ci sono quasi trecento persone sedute davanti a un improvvisato palcoscenico all'aperto. «Che cosa danno?», chiede a un signore. «È un giorno importante – risponde fiero l'uomo – finalmente i bimbi della scuola di musica fanno il saggio di fine estate. Ognuno è vestito da animale della foresta, canteranno e balleranno». Trecento persone, alle sei del pomeriggio, staccano la spina dal frenetico mondo che viviamo e assistono, in totale estasi, allo spettacolo di una cinquantina di bimbi vestiti da zebre, tigri, scimmie.
Dovremmo tutti ripartire da questo parco, da queste emozioni. O meglio da questa attenzione. Quante volte ci capita di usare la stessa attenzione di queste persone nella vita di tutti i giorni? Stavo pensando, qualche giorno fa, che spesso a distanza di anni non ricordo la trama di un film visto, anche se l'ho apprezzato. La soglia di attenzione – complice la vita frenetica e i mille input che ogni giorno abbiamo – negli ultimi lustri si sta assottigliando. Quante volte, mentre qualcuno parla, ci capita di prendere in mano il cellulare o pensare a cosa mangeremo per cena?
L'attenzione è la forma più rara e genuina della generosità. La sua vera essenza non si compra da nessuna parte. Fidatevi di chi vi chiede i dettagli: non confonde la curiosità con l'attenzione.
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