martedì 7 ottobre 2014
«Nemmeno il Papa può dare la comunione ai divorziati». "Strillo" domenica su "Libero"(p 1): Antonio Socci perentorio segnala «molta confusione nella Chiesa per il Sinodo». Se prendi sul serio quello che ora scrive si dovrebbe chiedergli: «Quale?». Si sa che lui in merito ha una cupa e singolare certezza. Qui se la prende direttamente con il cardinale Kasper, e poi tuona… «nemmeno il Papa»! Per caso subito dopo sul "Sole" di domenica trovo Roberto Escobar (p. 28) che, a modo suo, segnala «l'aggressività» e «l'intolleranza» per chi ha una religione diversa come rischio di tutti i «monoteismi». Ecco: l'aggressività di certi difensori della fede (identificata sempre e solo con le proprie idee anche dove sono del tutto opinabili) fa venire il sospetto che l'adorazione esclusiva del proprio pensiero, anche in teologia e in visione della Chiesa, sia in fondo una forma di «monoteismo» personale, ove Dio – il Dio misericordioso e salvatore, che «ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Suo per la salvezza del mondo» – è sostituito da un idolo autopersonalizzato. Fraternamente: questo non somiglia al Dio rivelato e donato in Gesù. E presente nella sua Chiesa.PS "Lupus" sospende la caccia per qualche giorno. A ritrovarci presto.
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