martedì 9 aprile 2019
Al "Fatto Quotidiano" (1/4, p. 12) si è certi che «i cattolici», come tali, sono «oscurantisti»: vanno solo distinti quelli "più" e quelli "meno", ma l'oscurità sarebbe sempre fissa... E Marco Marzano, da esperto in storia recente, azzarda un paragone: «Si vedono qui - parla del convegno di Verona - le stesse dinamiche viste nei Paesi dell'Europa dell'Est dopo la fine delle certezze del comunismo». Parallelo audace, ma mortalmente cieco! Quali "vere" certezze sarebbero venute meno nella realtà della Chiesa al tempo di papa Francesco? Pare forse strano, ma certi laicisti di nuovo conio si incrociano a sorpresa proprio con certi "cattolici" che si accecano per conto proprio. Cose di queste ore. Facendosi pubblicità per un nuovo libro qualcuno scrive che papa Francesco starebbe «distruggendo» le vocazioni contemplative nella Chiesa Cattolica combattendo - testuale - «la vita di preghiera nella contemplazione del mistero divino e per la riparazione dei peccati del mondo». A sproposito voluto seguono citazioni di alcuni documenti vaticani recenti sulla vita religiosa e arriva l'accusa diretta al Papa, con appendice di un «monaco americano» (?) e di una «monaca di clausura» rimasta "coraggiosamente" anonima che elogerebbe il suddetto libro. Che dire? Che si tratta di falsi costruiti e pubblicati a bella posta. Basterebbe ricordare una delle prime affermazioni di Francesco sul tema della "missione" e quindi della evangelizzazione che avviene «non per proselitismo» superbo, ma «per attrazione», come insegna la Scrittura e hanno fatto i Santi... Eccola: «La missione si fa in ginocchio»! Dunque il vero dovere dell'uomo di azione nella Chiesa di Gesù comincia dalla «contemplazione»! Era il 7 luglio 2013, e Francesco ricordava anche la lezione. Esplicita e totalmente consonante, di Benedetto XVI... Qualche collega, e i veri o presunti «monaco americano» e «monaca» polemista, che invece di contemplare diffama in anonimo, sono serviti.
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