venerdì 17 marzo 2017
A Napoli l'aeroporto di Capodichino è "archeologico" e Urania, musa dell'astronomia, accoglie i passeggeri all'ingresso. In mostra permanente, nell'area arrivi e partenze, copie certificate e originali di sculture. Pezzi in esposizione, usciti per la prima volta dalle sale del Museo archeologico nazionale o dal museo di Capua. Tutto reso possibile da un protocollo firmato con il Mibact e grazie alla collaborazione con Soprintendenza archeologica della Campania, polo museale e Museo archeologico nazionale.
Il progetto è nato da un'idea di Gesac, che ora sarà esteso ad altri aeroporti italiani (si partirà da Roma) per consentire a tutti i visitatori di avvicinarsi al patrimonio della regione ed emozionarsi. Le opere sono sei tra copie e originali in prestito, il leit motiv dell'itinerario è quello del Viaggio, associato a quello del Volo e le opere prescelte sono delle "divinità alate": Nike, Hermes, Trittolemo.
Due anni fa, durante dei lavori, vennero alla luce alcuni oggetti e i resti di una mansio rustica di epoca romana: «Quello che avrebbe potuto rappresentare un ostacolo per i nostri lavori – racconta Carlo Borgomeo, presidente di Gesac – è diventato un'opportunità per diffondere la bellezza, per farne un luogo di emozioni».
«Da quando l'aeroporto è stato privatizzato – ha ricordato Alessandro Fidato, direttore delle infrastrutture Gesac – sono stati investiti 100 milioni di euro ma oggi è una infrastruttura di qualità che ha il passeggero al centro del terminal: non più un non luogo, ma uno spazio dove si respira il genius loci».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI