mercoledì 11 maggio 2022
La bambina nella foto avrà un anno, nelle braccia dei soccorritori ha grandi occhi neri spaventati, ma curiosi: quegli uomini con il casco, quella grande nave - mai vista, una nave così grande. La nave è la Ong Geo Barents di Medici senza frontiere, che lunedì ha salvato al largo della Sicilia 200 migranti alla deriva. Della bambina non sappiamo il nome. Né se venga da Afghanistan, o Siria, o Iraq.
Immagino una madre con una bambina così, su un gommone stracarico: spaventosa ogni onda che si alzi, di notte, nell'orizzonte d'inchiostro. Ci vuole un gran coraggio a traversare il Mediterraneo, con una bambina così. O una grande disperazione. Penso a quanti gridavano contro i migranti: “Prima gli italiani!” Che schiaffi abbiamo preso, in due anni di Covid. 164 mila morti. Le città vuote, l'urlo delle sirene. E adesso, così vicina, una guerra, e atrocità che credevamo non avremmo visto più. Profughi, centinaia di migliaia. E il fantasma di un conflitto nucleare come fluttuante, sulle nostre teste. La taciuta paura di poter perdere tutto, di perdere ogni cosa. Che schiaffi, in due anni. Se ci aprissero gli occhi? Quella bambina. Continuo a pensare che ci vengano riportati i figli che non abbiamo avuto (i cortili vuoti di Milano stringono il cuore). Mi confortano le braccia dei soccorritori: guardatele, che braccia. Grata: vorrei ci fossero i miei figli, con loro.
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