Quanti mondi immaginari passeggiando con il cane...
mercoledì 24 giugno 2020

Ci vuole la fantasia scatenata e l’arte dello svedese Sven Nordqvist, uno dei maestri del picture book nordico, per immaginare in cosa può trasformarsi una semplice passeggiata col cane. Un viaggio attraverso tanti paesi delle meraviglie e mondi sorprendenti che si aprono in ogni doppia pagina in questo albo impossibile da descrivere. Le parole devono arrestarsi davanti a tanta complessità. Del resto Passeggiata col cane (20 euro) è un silent book, che l’editore Camelozamapa ha appena tradotto e pubblicato, un albo che si legge con gli occhi e si assapora soffermandosi con lentezza sulle tante scene e i dettagli di cui vive ogni tavola, secondo lo stile di quelli che vengono definiti libri brulicanti.

È il paradosso di una storia semplice che si dipana attraverso mondi immaginari ultra complessi: una bambina esce dalla casa della nonna con un cagnolone bianco al guinzaglio per la quotidiana passeggiatina, senza immaginare quel che le sta per succedere e cioè perdersi attraverso mirabolanti avventure e attraversare situazioni così folli ed eccessive da lasciare senza parole, perché nulla possiede un senso logico e una parvenza di realtà. E tutto stupisce, sbalordisce e confonde al solo guardare. Storie dentro la storia, da immaginare e raccontarsi. Dai 10 anni.

Fase 1, fase 2 e ora fase 3. Dopo le settimane di chiusura forzata in casa e il lento parziale rientro alla normalità, cosa sta succedendo? Una cosa è certa, ora che la quotidianità sembra ristabilita non possiamo certo dire di esserci liberati definitivamente del coronavirus. E di poter abbandonare tutte quelle strategie che possono e devono ancora proteggerci dai contagi e dalla malattia. Di nuovo per i genitori si pone l’impegno di coinvolgere e spiegare ai propri figli a che punto siamo con il supervirus, in un modo semplice, adatto alle loro età e capacità di comprensione. È nato per dare un sostegno in questo senso, il sequel di «Storia di un coronavirus», Mamma, usciamo è una nuova storia che racconta entusiasmi, paure e dubbi di due sorelline, Margherita e Agnese, alle prese con il senso delle regole antivirus sempre valide: la mascherina, la pulizia delle mani, il distanziamento e l’accortezza di tenere le mani lontane dal viso.

Il racconto, scritto da Francesca Dall’Ara e illustrato da Giada Negri, nasce da una collaborazione tra l’editore Erickson e il gruppo di lavoro dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. L’ebook - rivolto a tutti i bambini, a partire dai 2 anni - è scaricabile gratuitamente alla pagina https://form.jotform.com/201591364115348.

Olivier Tallec, autore e illustratore di talento, tocca in Questo è il mio albero (edizioni Clichy; 17 euro) un tasto dolente per tanti bambini: il senso della proprietà, le difficoltà della condivisione e le strategie di difesa a oltranza di ciò che si ritiene proprio. Tutto sintetizzabile nella tipica affermazione perentoria, “È MIO”. Per lo scoiattolo che si presenta in copertina armato di tagliaerba al lavoro come se si trattasse di normale manutenzione del proprio giardino, un albero con le sue pigne colme di pinoli e la sua dolce ombra sono un tesoro privato da proteggere gelosamente e chiudere al prossimo. A tutti i costi.

Molti lettori inizieranno a riconoscersi nello stile possessivo ed egoista dello scoiattolo, che inorridisce e trema al solo pensiero che qualcuno possa avanzare pretese sul suo albero e le sue pigne, visto che il bosco è di tutti. Ma non resta che ridere delle sue mosse difensive, tanto esagerate e affini a quelle umane, perché si parte da un cancelletto e da un recinto e si finisce, come spesso capita, blindati da un muro. Invalicabile. Chiusi alla bellezza del resto del mondo, prigionieri della propria ottusità. Consigliato dai 3 anni.

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