giovedì 14 agosto 2008
Stonature inavvertite. Ti capita talora di sbatterci contro, ma siccome ci hai fatto il callo, non te ne accorgi se qualcuno non te le fa notare. Due esempi recenti. Sul primo ho avuto bisogno del richiamo di un amico: è uno spot pubblicitario, «I gioielli della fede», che va a ripetizione su tutte le Tv. L'ho notato su Rai1 alle 19.46 del 5 agosto: raccomanda l'acquisto del «rosario di Padre Pio», poi di quello «di Madre Teresa di Calcutta» e infine " prezzo maggiorato " di quello «della Vergine». A parte il cattivo gusto della proposta, colpisce quel «rosario della Vergine», ovviamente Maria. I rosari, se sono tali, non sono tutti di Maria? Forse certi pubblicitari hanno sbagliato genere di prodotto, e perciò il loro linguaggio, anche tra musiche celestiali, è comunque una stecca. Altra stonatura richiamata: di recente sulla "Stampa" un articolo di Pierangelo Sapegno elogiava placidamente gli «scambisti», coniugi, fidanzati o conviventi vari che «si scambiano» con altre coppie. Capita che leggi, non reagisci con senso critico e giri pagina. E allora ecco, proprio "La Stampa" (6/8, p. 30), che ti colpisce dritta la lettera di Gianni Basi che annota: «da quando ho letto Sapegno" non dormo la notte" Mi ha rovinato la convinzione che gli scambisti fossero quelli che sovrintendono alle manovre di spostamento dei binari», e poi di fronte a «una nuova visione della sessualità" mi sono sentito di provare anch'io a fare qualcosa del genere». Segue" domandina finale: «Mica ci sarà qualcosa di male?» Sorriso, sì, anche un po' amaro. Male e bene? Cosa erano, queste cosette?
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