martedì 30 aprile 2013
Qui (23/4) Umberto Folena sulle «fobie antichiesa» di Massimo Teodori, che Malpelo per altri versi stima, ma che da sempre pensa e scrive in vasta compagnia che la Chiesa è causa di «una malattia incurabile» dell'Italia. Nella realtà la «malattia» che pare davvero incurabile è quella di chi da decenni dice e scrive che «il Concordato» dovrebbe impedire alla Chiesa di parlare di cose della società e dello Stato. Capita però che lui e altri – per esempio Eugenio Scalfari – invitati a "rivelare" l'articolo del Concordato che prova questa loro tesi non rispondono mai, perché non c'è. E tuttavia questa loro malattia è contagiosa e devastante. Così domenica sulla prima del "Manifesto" Andrea Fabozzi strilla sul nuovo Governo: «Tra ex dc, popolari, ciellini e fedeli della Cei i cattolici sono maggioranza». Ribadito a p. 2: «Al toto ministri vincono i cattolici». I cattolici? È noto che, presi in generale, nel Paese sono «maggioranza»! Non basta: la malattia ha anche effetti altrimenti inspiegabili. Clamoroso esempio su "Repubblica" (20/4, p. 32): «Ma la Radio della Rai non è la Radio Vaticana»! Giovanni Valentini – grande firma – protesta indignato perché ha appreso che il direttore del GrRai, Antonio Preziosi, è consultore del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali. E allora? Nei Consigli Pontifici ci sono da sempre credenti cattolici e di altre religioni e anche non credenti, tra cui vari Premi Nobel e scienziati di gran nome: ne faceva parte ai vertici anche Rita Levi Montalcini, e c'è anche Carlo Rubbia. Valentini chiederebbe che sia cacciato da incarichi scientifici statali per incompatibilità? Non pago, lui aggiunge anche un «non abbiamo alcun pregiudizio»: un grave effetto di «malattia incurabile», ma nel contesto fa davvero ridere.
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