venerdì 24 gennaio 2014
Cucine da incubo, Masterchef e l'elenco potrebbe continuare con le trasmissioni delle reti estere dedicate alla cucina spettacolo, dove uno chef che di solito è protagonista, improvvisamente diventa star. Accanto a queste ci sono poi altre serie televisive nate assai prima, come "La prova del cuoco", che hanno messo la cucina al centro delle attenzioni mediatiche. È un bene, è un male?La domanda risuona nei convegni e sui giornali, ma se queste trasmissioni hanno un seguito la risposta è pleonastica. Che siano le benvenute, dunque, pensando che già Mario Soldati e Luigi Veronelli furono autori, in Rai, di mitiche trasmissioni che raccontavano i prodotti delle regioni e dei territori italiani. Questo per dire che la nostra agricoltura, i suoi prodotti, la sua trasformazione che diventa cucina, sono connaturati con l'Italia. Non saremo mai grati abbastanza ad Anna Gosetti della Salda, prima direttrice della rivista La Cucina Italiana, che pubblicò, per ben 17 edizioni (l'ultima è di tre anni fa), il grande libro delle Ricette Regionali Italiane su cui si sono formati moltissimi cuochi, anche famosi, migliorando la cosiddetta cucina casalinga.Tutto bene dunque? Parrebbe di sì. E se il simpatico Tonino Cannavacciuolo ci fa vedere cosa accade nelle segrete cucine dei ristoranti italiani, i tre di Masterchef prendono di mira quella passione tutta italiana del cucinare, che talvolta non sembra all'altezza di quello che si può definire gusto. Però l'altra sera, mentre rientravo, e i miei figli coi loro amici stavano seguendo la trasmissione, ho sentito una reazione da parte di uno di loro che mi ha fatto pensare. Joe Bastianich aveva appena gettato a terra un piatto (e pare non fosse la prima volta) di una concorrente che non l'aveva soddisfatto. «Mi dà fastidio – ha reagito Riccardo – non mi piace vedere che si getta via il cibo, per cattivo che possa essere un piatto». «Ma è spettacolo», ha ribattuto qualcuno dei presenti... E si è aperta una discussione, mentre al termine della puntata usciva sullo schermo un avviso: i cibi avanzati verranno donati a un'associazione benefica. E la cosa a questo punto è risultata ancora più stucchevole.Si trascende gettando a terra il cibo e poi si dà un colpo di spugna con uno sforzo di carità? Posso dire che sarebbe più bello assistere a una performance di coerenza: il cibo merita "sempre" rispetto.
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