martedì 24 aprile 2018
Ieri Gino Bartali cittadino di Gerusalemme alla memoria. Ai suoi tempi stavi con lui o con Fausto Coppi. Tra i primi? Allora cattolico, democristiano e generoso, tra i secondi vitaiolo e irrequieto diffidente di preti e Dc... Altro rimbalzo: “bulli” a scuola. Eraldo Affinati (“Repubblica”, p. 2: «Perché oggi chi insegna fa un salto nel vuoto») convincente su cronache sempre più apparentemente incomprensibili. Cerchi una ragione e ne trovi tante. Chi si sente senza futuro respinge chi con un passato diverso pare averne prosciugato le radici. A fine anni 50 già Alexander Mitscherlich ci indicava tutti «Sulla via di una società senza padri». Gli adulti di un tempo hanno perso e continuano a perdere “autorevolezza”, capacità riconosciuta di offrire ragioni per crescere e strumenti per viverle. Concorso di colpa: l'affanno fa correre sempre senza fermarsi a parlare con chi ti vive accanto, ma ricevendo spinte verso realtà che desideri, ma riconosci impossibili, distrazioni sempre in onda e comunicazioni senza interlocutore vivo. “Cellulari”: nome giusto, come le auto della vigilanza carceraria. Nel carcere elettronico a ciascuno la sua cella! La colpa al '68? Troppo facile. Dalle nostre parti, peggio ancora, la colpa al Concilio! Follie di sogni clericali frustrati nelle attese di carriera e potere. Bravo Affinati! Da pensarci su... Ultimo rimbalzo: «Le mie quattro chiacchiere col demonio che non risponde» (“Libero”, 20/4, p. 1). Vittorio Feltri non crede che esista il diavolo: già fatica – scrive – «a credere in Dio». Che dire? Niente: è libertà, e una fede senza libertà varrebbe come la peggior negazione di Dio. Nella fede cristiana e cattolica c'è posto per una realtà del creato che ha usato male la sua libertà «fino dal principio», e che nel linguaggio biblico greco o ebraico si dice “Diavolo” o “Satana” (l'avversario). Libertà! A noi spetta usare la nostra...
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI