sabato 14 novembre 2020
Sequestrati definitivamente alla mafia ma di fatto ancora nelle disponibilità dei vecchi proprietari mafiosi. È quanto accaduto a un casolare con un agrumeto e un oliveto di Palagonia, nel catanese. Lo racconta la rivista "I Siciliani". Alcune associazioni hanno effettuato un sopralluogo per denunciare la finta antimafia. Trovano l'utenza della luce attiva, i terreni coltivati e pure 25 casse di olive appena raccolte, pronte per essere portate al frantoio. Il ritrovamento è stato segnalato alle autorità competenti e le associazioni Arci Sicilia, I Siciliani giovani, Asaec Antiestorsione di Catania, Aiab Agricoltura biologica e Arcivik Palagonia hanno ottenuto dall'Agenzia nazionale per i beni confiscati (Anbsc) di avere affidate le olive per la molitura e la distribuzione in circuiti solidali. E così 461 chili di olive sono state portate all'Azienda agricola produttrice di olio di Francesco Costanzo, imprenditore vittima di usura ed estorsione che ha denunciato i suoi auguzzini. Sono stati ricavati 55 litri di olio distribuito ad associazioni di volontariato che forniscono la spesa a chi vive nel disagio. L'olio arriverà anche sulle tavole di alcune famiglie dei quartieri più difficili di Catania, Librino e San Cristoforo. Buona parte sarà distribuito a Palagonia a chi ha più bisogno. A gennaio tocca alle arance.
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