martedì 23 dicembre 2003
Dissentire e avvilire. La prima è libera, la seconda brutta, insieme peggio che mai. Sull'"Espresso" in edicola (31/12) il grosso "Speciale" sul futuro del mondo (pp. 92-149) è un po' ambizioso volendo trattare di tutto. Passi. E l'intera p. 117 offre un testo del cardinale Paul Poupard, "presidente del Pontificio Consiglio per la cultura", che ragiona in grande, iniziando così: "Il futuro è una Chiesa in missione". Tre dense colonne e toni alti sul dovere di servire l'uomo senza frontiere, senza pretese di potere, condividendo "ansie, gioie, dolori, tristezze e angosce", traducendo il Messaggio nelle diverse culture senza tradirlo, senza arroccamenti, senza fondamentalismi, guardando oltre ogni barriera, anche oltre quella della morte, con l'annuncio della vita eterna. Bello, e impegnativo, per chi scrive e per chi legge. E cosa ne fanno, all'"Espresso"? Ci mettono sopra, ben grande, questo titolo: "Porterò Dio in discoteca"! Bella impresa: se in malafede da Re Mida al rovescio; se senza intenzione da cervello bonsai, secco secco. Capita spesso, in pagina. Domenica su "Liberazione" (p.11) titolo proclama: "Una nuova santa contro l'aborto". A parte un errore di nome, "von Galan" per "von Galen", si annuncia la canonizzazione dell'italiana Gianna Beretta Molla dopo un miracolo su una donna brasiliana uscita viva, e madre, da una gestazione disperata per lei e per il nascituro. Segue commento: "prodigi che sembrano capitare a proposito dopo l'approvazione della legge contro la fecondazione in vitro"! Ovvio: in Brasile la donna, i medici brasiliani e i soliti preti hanno pensato proprio alle leggi italiane! Bonsai ben oltre il cervello!
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