domenica 30 ottobre 2016
Paolo Guiducci
Lucca
Tex è sempre ben saldo in sella, Dylan Dog continua a dar la caccia agli incubi - e lo fa in maniera cult da trent'anni - e Topolino diverte ancora grandi e piccoli, sotto lo sguardo un po' invidioso dei “supereroi con superproblemi” e quello - fierissimo - degli zombie del campione di incassi The Walking Dead. Ma i manga anche in Italia (capitanati da One Piece, il manga più venduto di sempre) stanno cambiando le regole del gioco e della fantasia, come già è avvenuto nel campo dell'animazione, specie televisiva. Eppure il fumetto, mai come oggi affrancato a livello culturale e di immagine, vive un paradosso.
Da sempre sinonimo di fantasia e immaginazione, la «letteratura disegnata» (come amava definirla Hugo Pratt) è obbligata a fare i conti il mercato, stretta com'è da una contrazione della lettura che riguarda tutti i settori e dall'invasione dei nuovi passatempi tecnologici. Sono tanti gli editori che estraggono dal cassetto la parola crisi. Del resto, basta osservare la quantità di fumetti ospitati nelle edicole e confrontarla con quella degli anni Ottanta, per rendersi conto di un impoverimento delle testate senza che le librerie specializzate siano state in grado di prendere il testimone. E questo nonostante l'aumento deciso delle «nuvole parlanti» nelle librerie di varia e l'inarrestabile l'avanzata del fumetto-panino allegato a quotidiani e periodici (che a detta dei critici non produce però nuovi lettori). Un appuntamento chiave per fare il punto sullo stato del fumetto in Italia è Lucca “Comics & Games”, che quest'anno festeggia il mezzo secolo di vita: la prima edizione andò in scena nel 1966 mentre l'esordio assoluto nel Belpaese avvenne a Bordighera l'anno precedente.
Negli anni è divenuta la più grande manifestazione europea ed una delle prime cinque al mondo, dedicata ai fumetti e ai games. Nel 2014 è esplosa sfiorando le 400mila presenze, e per “contenere” il pubblico e i disagi gli organizzatori hanno optato per un numero massimo di biglietti giornalieri. Ormai Lucca è divenuta (come San Diego o Tokio) un evento di cultura pop, al quale prendono parte oltre 700 espositori, 400 editori (dai fumetti ai videogiochi) e centinaia di autori. In barba alla crisi, cinque giorni (28 ottobre-1 novembre) di incontri, spettacoli e performance per festeggiare le nozze d'oro tra la cittadina toscana e il fumetto. A partire dall'autore del manifesto, quel Zerocalcare che è uno dei casi letterari delle ultime stagioni, capace con le sue graphic novel Profezia dell'Armadillo e del recente Kobane Calling di assurgere al ruolo di star, vendendo migliaia e migliaia di copie. A Zerocalcare è dedicata la mostra a Palazzo Ducale, un excursus tra i primi lavori, le storie più popolari e l'attività sul blog, caratteristica che lo avvicina a Sio, altro «autore dalle uova d'oro» della news wave italiana. Riflettori puntati su Frank Miller, pluripremiato autore capace di reinventare personaggi come Superman, Batman e Devil fino a farli diventare pietre miliari, e di bucare il grande schermo con i suoi Sin City e 300. Miller dialogherà con Milo Manara martedì 1 novembre (ore 15,30) al Teatro del Giglio. Da non perdere il coreano Frank Cho, creatore della serie Liberty Meadows e della scuderia Marvel, e Casty, uno dei migliori autori Disney in circolazione (e l'Italia produce oltre il 50% delle storie di paperi e tipo nel mondo).
Grande attesa accompagna l'anteprima nazionale del nuovo lungometraggio di One Piece: un'avventura che vedrà Luffy e la sua ciurma approdare a Gran Tesoro, la più grande città dell'intrattenimento. Una Lucca con gli occhi a mandorla, insomma. Perlomeno nei giorni del festival che festeggia il suo primo mezzo secolo a cavallo della fantasia.
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