Rai 3: “#maestri” l'aula virtuale in tv
martedì 28 aprile 2020
Con un messaggio del presidente della Repubblica, che esalta anche la missione del servizio pubblico televisivo, ha preso il via ieri alle 15,20 su Rai 3 il format #maestri, realizzato da Rai Cultura in collaborazione con il Ministero dell'istruzione nell'ambito dell'offerta didattica #lascuolanonsiferma. Si tratta di 43 puntate quotidiane di una quarantina di minuti per complessive 86 lezioni rivolte ai ragazzi delle superiori. «Come sarà il mondo di domani – dice Mattarella – dipenderà in grande misura da voi, studenti di oggi, dalla vostra capacità di pensarlo, di progettarlo, di viverlo, dal vostro impegno, da come metterete a frutto i saperi e le conoscenze che oggi acquisite». A dare corpo alle parole del Presidente, in questi tempi di forzata lontananza dalle scuole, ci provano oltre venti maestri che si alternano in video, come in una grande aula virtuale, per parlare di storia, arte, scienza, letteratura, ma anche informatica, cucina e musica. Un “mosaico didattico” ordinato da Edoardo Camurri, che presenta e introduce professori, esperti e divulgatori. Un ruolo che ben si addice al conduttore che da tempo seguiamo con piacere attraverso i suoi intelligenti programmi, da Provincia capitale a Viaggio nell'Italia del Giro, e che ha esordito, in questo caso, con la brutale immagine di Cesare Battisti impiccato dagli austriaci nel 1916 e mostrato come un trofeo. Una foto che ha la forza di raccontare la banalità del male e il senso degli sconvolgimenti che hanno segnato il Novecento con due guerre mondiali. Sconvolgimenti sempre possibili perché, come ha spiegato il primo maestro, lo storico Alessandro Barbero, le guerre possono scoppiare anche quando nessuno le vuole. E il primo conflitto mondiale scoppiò per un attentato come quelli dei nostri giorni. Finita la lezione suona pure le campanella. Sulla cattedra virtuale sale per un quarto d'ora il fisico Vittorio Lubicz che spiega cos'è il tempo. Una lezione più complessa della precedente, resa accessibile con esempi e contributi visivi anche perché oggi il mezzo da solo non basta più. Era sufficiente ai tempi del maestro Manzi. Oggi ai maestri in video è richiesto prima di tutto di essere televisivi. I primi della serie se la sono cavata.
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