martedì 25 giugno 2013
Pietro tiene d'occhio il ragazzo che stringe la cavezza della mula. Non pare abbia l'intenzione di imbizzarrirsi. Ma sono animali lunatici. Anche lui è sbigottito. E allegro. Si sente importante. Pietro guarda la mano, se tiene saldo il cuoio della briglia. Così cerca non pensar ad altro. Cosa è questo strano corteo con cui entrano in città: una consacrazione o una trappola? Presentarsi in questo modo all'inizio dei giorni di Pasqua … Avrebbe senso se davvero fosse il corteo di un potente, di un re. Una dimostrazione di forza, di consenso popolare. Ma Gesù non ne vuole sapere.Anche Andrea ha pensieri che risuonano: cosa stiamo facendo davvero? Le persone si accalcano lungo la strada.Gridano il nome di Gesù. Alcuni danno esagerate grida di giubilo. Lui sorride. Un sorriso appena accennato, ma a tutti. Compreso a chi gli grida: «mandali via! mandali via!». O a quello che, con il mantello alzato non si sa se per il sole o per farsi notare, urla: «Alleluia, siamo con te! Liberaci». Ci sono donne che si inchinano lentamente. Alle - agitano le palme - luja! Alle - battono sonagli tra le mani - luja! I piedi nella polvere. Alle - luja! Pietro lo guarda come se volesse dirgli: tutto questo va bene, ma ora no, ora torna indietro. Ma Gesù lo guarda come uno che sta entrando dove deve entrare.
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