venerdì 26 febbraio 2016
Mercoledì a Roma, il sole ha scaldato corpi e cuori. Anche in piazza San Pietro. Tra le migliaia di persone in attesa del Santo padre ce ne sono due davvero particolari. Sono con loro. Quasi nessuno nota quella presenza, nonostante qualche timido tentativo di forzare il cordone della necessaria e indispensabile sicurezza. Quella coppia così strana mi offre una giornata memorabile. Lui, è un ergastolano "in permesso" per andare dal Papa. Lei, è in carrozzina, e si faceva spingere dall'uomo che il magistrato le ha affidato in sorveglianza. Nelle tre ore trascorse assieme non sono riuscito a comprendere chi in effetti accompagnasse l'altro.Carmelo Musumeci definisce Nadia Bizzotto dell'associazione papa Giovanni XXIII il suo angelo. E lo è davvero. È lei, che dopo l'incontro di Musumeci con don Oreste Benzi, lo sta seguendo nel suo cammino di rinascita. E ieri è riuscita anche nell'impresa di fargli vedere il papa a distanza ravvicinatissima. Carmelo ha gli occhi lucidi. Non sa dove voltare lo sguardo. È la sua prima volta nella capitale, la prima volta nella basilica vaticana. E poi la porta santa, la sosta sulla tomba di san Giovanni Paolo II. Il segno della croce, la preghiera, le foto a immortalare momenti di fortissima intensità. Sono costretto ad allontanarmi quando siamo nel luogo di incontro con la Misericordia. Non voglio neppure essere troppo invadente. Li lascio in compagnia di una loro amica, una suora francese. Me ne vado commosso, in silenzio, grato per un incontro del tutto particolare. Straordinario come l'anno santo.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI