giovedì 21 novembre 2013
Tema: "Bugie vere" e "vere bugie" in pagina. L'altro ieri Mirella Serri ("La Stampa" 18/11, p. 32: «Perché non possiamo non dirci bugiardi») presentava divertita un libro dell'inglese Ian Liesle concludendo con questa citazione di George Steiner: «Che ci piaccia o no, siamo tutti bugiardi nati. Anche se c'è bugia e bugia». E già! Per questo con ragione "Avvenire" (19/11, p. 11: "La strategia dei bugiardi") dopo le solite false accuse in pagine dette laiche, pubblicava la secca smentita di Propaganda Fide - «Imu: solo a Roma versiamo due milioni». Finito? No! Stesso "Avvenire" (p. 7: «Nuova Dc, riunioni segrete? Solo smentite… contro la fantapolitica») in replica alle "rivelazioni" di "Repubblica" (18/11, p. 1: «Quei vertici in Vaticano per preparare la scissione») su «incontri riservati» in Vaticano e una «nuova unità politica» dei cattolici. Tema esaurito così? No. Il giorno dopo – 19/11, p. 24, ancora "Repubblica", «Francesco e il Vaticano senza politica» – Augias insisteva nelle accuse al Concordato e all'8 per mille: per lui «impediscono tuttora che lo Stato italiano sia veramente laico anche per i cittadini semplici, quale che sia la loro fede o non fede». Perentorio! Malpelo sorride un po' a leggere Augias che pare difendere i «cittadini semplici» senza escludere i poverini superstiziosi che hanno (ancora!) fede… Finito? No. Stesso giorno sul "Foglio" (p. 4) Francesco Ventorino smentisce – cioè mostra falsa – l'accusa di Roberto de Mattei cui non basta più accusare il Concilio e sei Papi della «liquefazione della Chiesa», ma ora aggiunge anche don Giussani, perché esaltava la fede solo come «esperienza e incontro». Il richiamo di Ventorino, in replica alla bugia suddetta, era ai «testi che forse il de Mattei non ha mai letto», di don Giussani stesso. Insomma: certe bugie, come tali, sono proprio vere bugie…
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