giovedì 9 febbraio 2012
Provocazioni irriverenti. Ieri su "Repubblica" (p. 55) lo scrittore Shalom Auslander racconta «senza limiti di humour e azzardi grotteschi» un'ipotetica vecchiaia di Anna Frank. Sempre ieri sul "Foglio" (p. 2) – «Anacleto Verrecchia, filosofo aristocratico e libero come uno stambecco» – Edoardo Camurri ricorda amichevole lo scrittore, famoso per le sue critiche, al limite dell'assurdo, contro la religione, ogni religione, in particolare il cristianesimo. Il computer mi dice che negli anni gli ho dedicato una ventina di "Lupus". Il 14/11/2003, per esempio, registravo dal "Giornale" (8/11) la sua dichiarazione programmatica: «Chi ama la verità odia gli dei. Chi ha bisogno di Dio dimostra, già solo per questo, di non avere una mente filosofica». La replica di allora vale ancora: dunque «Platone, Aristotele, Agostino, Tommaso d'Aquino, Cartesio, Pascal, Kant e tanti altri grandi erano senza "mente filosofica"». Altra perla verrecchiana in "Tuttolibri" della "Stampa" (4/2002): all'inizio dell'era cristiana «molti pagani si fecero cristiani al chiaro scopo di abbandonarsi ai peggiori delitti»! E già nel '98 su "Tuttolibri" era secco: «Hume smantella ogni religione, ne denuncia la pericolosità e ne dimostra impossibile qualsiasi giustificazione». Non solo: ma sempre Hume ha dimostrato che «gli animali sono dotati di pensiero proprio come gli uomini»! Forse non proprio come? Nessun dubbio! Camurri scrive che in gioventù Verrecchia si «rifugiò per anni al Parco del Gran Paradiso» e gli amici lo chiamavano «lo stambecco del Gran Paradiso». Pronta in replica la provocazione: Anacleto vuol dire "chiamato all'indietro". Se come penso era in buona fede, togli "Gran": gli resta il Paradiso…
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