domenica 11 marzo 2018
Una società civile e matura non può accettare che suoi componenti non possano curarsi. Parola di medici in pensione. Che a Borgomanero, seconda città della provincia di Novara, hanno dato vita a un progetto nel quale sono già impegnati 23 (ex) primari all'opera per visitare gratuitamente anziani, rifugiati, persone che si trovano in difficoltà economica. Tutti sono volontari Auser e vengono affiancati da psicologi e infermieri. I pazienti sono «persone che altrimenti rinuncerebbero alle cure». Diciassette le specialità mediche offerte, dalla cardiologia all'ortopedia, dalla pediatria a medicina interna, neurologia, dermatologia, otorinolaringoiatra. Si praticano anche ecografie ed ecodoppler, Ecg holter e da qualche tempo è anche attivo l'"ambulatorio odontoiatrico diffuso" per fornire prestazioni a favore di cittadini in difficoltà su segnalazione dei servizi sociali del territorio.
I dati in Italia parlano chiaro: rinunciano o rimandano le prestazioni sanitarie per motivi economici 12 milioni di cittadini, secondo il più recente studio del Censis, un milione 200mila in più rispetto all'anno precedente. E spesso a dare una risposta a situazioni di difficoltà interviene il non profit, proprio come accade nel territorio piemontese. Qualche nota significativa: l'attesa per una visita è di pochi giorni e i fondi per le apparecchiature arrivano tutti da donatori privati. Il poliambulatorio ha mosso i primi passi nel 2010, oggi le persone visitate in un anno hanno superato quota mille.
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