giovedì 24 marzo 2022
I padri assenti, distratti e inadeguati finiscono sui giornali assai più di quelli presenti eccetera, forse perché sono molto più numerosi e fanno più danni; e forse perché alimentano i sensi di colpa che molti padri bramano, assieme al risentimento di troppe mogli, compagne e madri. Sia quel che sia, i padri assenti eccetera sono oggi in ottima compagnia: c'è pure Geppetto. Sulla “Repubblica” (22/3) Maurizio Crosetti incontra Aurelio Picca («scrittore di fiamma e solitudine, voce aspra e irregolare, potentissima, della nostra letteratura»: e dici poco), che ha letto “Pinocchio” solo un anno fa e oggi lo stronca nel libro “Contro Pinocchio”, che dall'intervista parrebbe un pamphlet stronca-Collodi. Nel tritacarne finisce pure Geppetto, «un povero onanista, non un padre. Geppetto si crea da sé un finto bambino», e peggio le cose vanno quando incontra Mastro Ciliegia: «Quei due mi sembrano Pacciani e Vanni, sono compagni di merende (...), tipi grevi, volgari». Un altro libro – “Il figlio terrorista”, di Monica Galfré – racconta il dramma di Carlo e Marco Donat Cattin. Scrive Marco Revelli sulla “Stampa” (22/3): «Quel padre così assente, tutto assorbito dalla vita politica romana, e così inarrivabile nella sua statura di leader nazionale»; e «quel figlio così bello, e ribelle, intreccio di vitalismo e di incostanza». Il primo vedrà segnata la carriera politica; il secondo, dopo aver dato la morte, morirà giovane cercando di soccorrere una donna vittima di un tamponamento in autostrada. Ma si può essere padri, nonni e zii depositari di preziosi segreti consegnati a figli e nipoti, come nel caso del “conte manager” Niccolò Branca, intervistato da Luciano Ferraro sul “Corriere” (22/3): «Sono l'unico a conoscere la ricetta segreta del Fernet». Non sempre le generazioni si susseguono a strappi dolorosi; a volte c'è continuità, anche se decisamente amara come nel caso del digestivo nato nel 1845. Ma la ricetta, poveri padri assenti e distratti, è segreta.
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