giovedì 12 dicembre 2019
È partito lo scorso sabato il primo censimento dei luoghi di Napoli frequentati da Giacomo Leopardi,che visse nel capoluogo partenopeo dal 1833 al 1837, anno della sua morte. In realtà questa indagine socioculturale prende le mosse da un progetto del noto artista napoletano Eugenio Giliberti, il quale intende riprodurre sulla facciata del palazzo in cui il poeta si spense il 14 giugno del 1837, in vico Pero 2, il testo di una celebre lirica composta in quello stabile fra il 1835 e il 1836, e intitolata ironicamente (dal Leopardi "cristiano") "I nuovi credenti". Spiega Fara Caso,inquilina oggi dello stesso edificio abitato dal Leopardi nella prima metà dell'Ottocento e presidente dell'associazione di storici dell'arte "Ars mea", che l'assemblèa di condominio di vico Pero 2 si è già pronunciata a favore dell'attuazione del progetto artistico e urbanistico di Eugenio Giliberti, promosso da Dafna Home Gallery, dall'Associazione Culturale Intraprendere e dalla Fondazione Morra. La ricognizione dei luoghi urbani fra i quali si svolgeva la vita materiale dell'autore dell'"Infinito" a Napoli sarà integrata da una rivisitazione di quei siti frequentati dal poeta. Il professor Villari, della facoltà di Architettura, esaminerà quegli edifici storici cari al poeta per verificarne quanto siano rimasti nella loro fattura originale o quante sostanziali modificazioni abbiano subito.
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