venerdì 4 luglio 2008
Ieri titolone sulla "Stampa" (p. 11): "'Papa Pacelli beato'. Gli ebrei: che errore". Un nuovo comitato di personalità illustri " Vittorio Messori, Maria Pia Garavaglia, Mauro Mazza e altri " difende la memoria di Pio XII e promuove la sua beatificazione ricordandone l'"opera di carità" verso tutti i perseguitati nella Roma occupata, specialmente ebrei, e vedendo in lui il vero precursore del Vaticano II. La cosa, però, "suscita le proteste ebraiche", portavoce il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, perché "enfatizza solo gli aspetti che si considerano umanitari di Pio XII" e perché "l'attività benefica nella Roma occupata è solo un lato di una questione molto più complessa e problematica". Segue il ricordo della "leggenda nera" del "silenzio sull'olocausto". Conosco e stimo Di Segni da quando è nato, ma avendo qualche anno in più ho visto con i miei occhi l'azione di quel Papa in quella Roma occupata. La domenica dopo l'arrivo degli Alleati a Roma ero con i miei genitori e migliaia di romani, tra cui tantissimi ebrei, e tante bandiere rosse, a Piazza San Pietro per ringraziare Pio XII. In parrocchia, a Santa Lucia in Prati, c'erano 6 preti, ma i veri erano due, quattro erano ebrei rifugiati, e ciò vale per quasi tutte le parrocchie e i conventi di Roma. I dubbi sui "silenzi" e le calunnie contro Pio XII iniziarono solo 18 anni dopo, con il falso del dramma di Rolf Hochhuth. Ultima nota: non è una novità che il Concilio Vaticano II sia frutto anche del pensiero innovativo di Pio XII: lo disse più volte anche Papa Giovanni. C'ero anch'io. Chi protesta ha torto. Mi spiace per l'amico Di Segni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI