sabato 26 gennaio 2013
​Cara Paola, ci siamo incontrate a Trani, la tua splendida città di pietra che alla sera prende il colore rosa delle mie Dolomiti. Grande volontà e coraggio ti hanno spinto a dare vita al tuo gruppo di «Pol...etica». Certo un nome che va spiegato e che deriva da una seria riflessione sull'interesse che i cittadini possano avere al governo della propria città. Ma c'è qualcosa di più profondo in questo programma: togliere al mondo cattolico quella passività nei confronti della politica che ha determinato negli ultimi decenni quel silenzio che distrugge ogni volontà di essere attori nella vita comune del Paese. Il vostro non è un nuovo partito politico, ma utilizza, come dice il tuo programma, quegli strumenti che la legge mette a disposizione secondo lo statuto comunale. Il diritto cioè di partecipazione a libere forme associative della città, quali strumenti di attuazione della democrazia, nelle scelte politiche e amministrative. In questo campo formare giovani alla partecipazione alla cosa pubblica e quindi alla politica. Rileggendo lo statuto del nuovo Movimento composto da 23 articoli mi piace mettere in rilievo la parola «carità politica» che ha il significato di considerare la politica un servizio all'uomo, a tutto l'uomo, a ogni uomo. È esattamente questo principio che è stato da troppo tempo dimenticato o comunque inutilizzato. Abbiamo assistito alla vanità politica, al potere politico, alla disonestà politica, alla disattenzione al servizio e alla carità. Il movimento «Pol...etica», si riconosce, dice il secondo articolo, nei principi della dignità della persona umana, nel bene comune, nella sussidiarietà e solidarietà, e crede nei valori della verità, libertà, onestà, giustizia, carità e amore. Nel 1943, quando la guerra ancora si combatteva sulle strade d'Europa, in una piccola pubblicazione di 20 pagine dal titolo «idee e battaglie», gli uomini che preparavano il futuro politico d'Italia scrivevano: «Le riforme sociali, economiche, le garanzie costituzionali, i controlli amministrativi, le stesse sanzioni penali, restano inefficaci, se non è viva e operante la coscienza morale. Il carabiniere, il finanziere, il revisore, il giudice non bastano a frenare e sopprimere la corruzione... I conflitti sociali non si possono comporre senza il senso di fraternità che è fermento della civiltà cristiana». Cara Paola, bisognerebbe rileggerli questi brevi e modesti opuscoli che sono stati il sale della prima avventura sociale e politica del popolo cristiano. A te e al tuo gruppo di volontari della città di Trani che iniziano un cammino con generosità e libera coscienza vorrei arrivasse il mio augurio e il mio fraterno abbraccio.
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