martedì 19 febbraio 2008
Faceva pena la "laicità" che fece scrivere più volte a Furio Colombo su "L'Unità" e tra virgolette, come citasse la fonte, che Giovanni Paolo II ordinava: «Cattolici in politica per imporre la fede»!... Fa pena che al Tg1 l'on. Bonino affermi imperterrita e non contraddetta che loro, i radicali, «la legge 194 l'hanno sempre voluta e difesa». È un falso storico clamoroso: votarono contro nel 1978 e nel 1981 la volevano abrogare del tutto" Fa pena che un grande giornalista come Scalfari da decenni continui a sostenere " come anche domenica su "Repubblica" (p. 31) " che stando al Concordato la Chiesa commette un abuso "insopportabile" se parla di problemi che toccano anche la società e che, richiesto tante volte, non ha mai spiegato il perché. Peggio, molto peggio e ben oltre la pena, che sempre domenica, sempre su "Repubblica" " stessa pagina 31, "Se Ratzinger rivaluta Pio IX" " un navigatissimo vaticanista come Marco Politi si impegni in un lungo discorso per dire chiaro chiaro che usando i paramenti antichi durante la liturgia, ed elogiando il beato Pio IX, Benedetto XVI cancella del tutto il Concilio e sconfessa Giovanni XXIII e la sua evangelica «apertura ai segni dei tempi». Che dire? Niente. Solo questa citazione: «Penso sempre a Pio IX di santa e gloriosa memoria, ed innalzandolo nei suoi sacrifici vorrei essere degno di celebrarne la canonizzazione ["] Dalla contemplazione della figura mite e forte di Pio IX traiamo ispirazione per la grande impresa del Concilio Vaticano II». Parole di Giovanni XXIII (8 settembre 1960)! In pagina, talora, è sempre "l'8 settembre" dell'onestà.
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