martedì 6 aprile 2010
Pasqua! "Sole 24Ore", prima pagina: «La Pasqua dei cristiani: Resurrezione significa verità», di Bruno Forte. Lì sotto «La Pasqua dei laici», di Franco La Cecla che cita Walter Benjamin annunciando il «gran fallimento delle promesse dell'aldilà» di fronte alle «macerie» cui pare ridotta «la Storia», che finisce sempre nello stesso inizio: sembra non ci sia spazio per la speranza. Leggi, ricordi che La Cecla qui su Avvenire sa usare registri diversi, e la speranza riprende fiato. Stesso "Sole", poi, grande inserto sulla prossima ostensione della Sindone e «due milioni già prenotati», avanguardia di visitatori per cui «Resurrezione significa verità». Otto pagine di storia, cultura, e anche fede, con buona pace di chi insiste che la Sindone è un falso. Sempre domenica, vai su "Repubblica" e trovi (pp. 1 e 24: "Resurrezione") Adriano Sofri mai banale, per il quale però «i cristiani non credenti non credono soprattutto alla resurrezione». Ci si può dire «cristiani» senza credere alla resurrezione? San Paolo direbbe no, forse qualche "teo-con" dice sì, ma si può ragionare con tutti. O quasi: con qualcuno no, e non solo a Pasqua. Sul "Fatto", prima pagina, a sigillo di una serie di articoli recenti con la verità dei «fatti» volutamente omessa, mutilata e contraffatta (l'elenco varrebbe una pagina intera) trovi un'altra «pietra tombale» definitoriamente profetica: «Preti pedofili. La battaglia persa di Ratzinger». E lì accanto, «Che amara Pasqua», triste omelia laicista in chiara irritata malafede mascherata da fede. Al "Fatto" paiono fatti così: guardandosi arrabbiati sempre e solo allo specchio, vedono ovunque sconfitte e amarezze. Viste sopra: «macerie»"
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