domenica 13 febbraio 2005
"Un giro impazzito all'ottovolante dei media". È l'unica cosa giusta ieri, prima pagina di "Europa", in sei righe con titolo tra ironia e supponenza fuori posto: "Torna subito". Parla della malattia di Giovanni Paolo II e del fatto che si è subito ripreso ed è tornato in Vaticano. Il "giro impazzito" indica le chiacchiere, gli strilli, gli evviva, gli abbasso, i perché, le profezie, che come un diluvio si sono rovesciati in pagina e nell'etere. Ma nell'ultima riga anche "Europa" ci mette del suo: ""la Chiesa tira un sospiro di sollievo, perché non sembra pronta ad affrontare la successione più difficile". Davvero? "La Chiesa"? È in piedi da 2000 anni ed è sempre pronta a tutto - pare lo abbia dimostrato ampiamente - perché non è retta in ultima analisi da altri che dallo Spirito. E si capisce che non si capisca, da tante parti. Mentre leggo queste sei righette su "Europa" ascolto a Radio Radicale, che per un attimo si distacca dal cordone ombelicale di Pannella, due colleghi, carta stampata e agenzia, che si diffondono allegri in dietrologie su chi comanda ora, su chi decide, su "è ancora lui o non è più lui", sui conflitti interni, le manovre, le scommesse, le certezze, "lo smarrimento della Chiesa" e via col vento della chiacchiera. Intanto però sui giornali leggo che il Papa ha pensato subito di inviare un saluto, per bocca del cardinale Vicario, e ringraziare tutti gli ammalati che, come lui, offrono al Signore anche la loro sofferenza vissuta con amore, e in fin dei conti dice ancora a tutti: "non abbiate paura!" Ma sì: è ancora lui! E la Chiesa non si smarrisce"
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