giovedì 10 aprile 2014
Elezioni francesi. Pierluigi Magnaschi (Italia Oggi, 5/4, p. 2) scrive: «Hollande ha pagato il suo ateismo militante»! Anche nella patria della «laicité» la guerra di principio a religione-fede-chiesa è suicida. In tema (Sole 24Ore, 6/4, p. 29) Sergio Luzzatto, storico sempre "agro" con Chiesa e cattolici, racconta «La tormentata santità di Roncalli», ove quel «tormentata» applicato a Papa Giovanni pare un "circolo quadrato". Leggi che in Roncalli «Jorge Mario Bergoglio ha riconosciuto da sempre un modello pastorale, il buon prete di campagna…». Si definisce, dunque, «buon prete di campagna» uno che è stato docente di storia della Chiesa, vicino a grandi intellettuali come don Giuseppe De Luca ammirato e stimato anche da Togliatti, compagno di studi e amico di altri grandi del pensiero, un vescovo e diplomatico che poi la fine saggezza di Pio XII inviò pacificatore proprio nella laica Parigi come nunzio apostolico quando il predecessore, Valerio Valeri, stava mettendo a rischio i rapporti con la Santa Sede e che lì riuscì a conquistare l'ateo Auriol, presidente della Repubblica, che dopo 8 anni volle avere l'onore di imporgli di persona la berretta di cardinale? Insensatezze antistoriche da un signore che, senza motivo efondamento, si permette di fare il maestrino con altri e altre. E così anche il Sole tramonta...
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