domenica 21 febbraio 2016
Aveva già scritto su Libero quasi trenta articoli e pubblicato un libro per negare che il cardinale Jorge Mario Bergoglio sia legittimamente il Papa, per mettere in evidenza tutti i suoi «sbagli» e i «danni» che starebbe portando alla Chiesa e infine per insegnargli il mestiere. Ora, sempre Libero, ci fa sapere trionfalmente che questo prolifico Autore – di cui questa rubrica ha registrato alcuni corrosivi scritti – aveva mandato a Francesco un libro (La profezia finale) in cui, scrive, «lo esortavo a combattere virilmente con noi la santa battaglia contro la notte», e che il papa-fino-a-ieri-non-Papa gli ha risposto con una bella letterina: «Caro fratello Antonio Socci, grazie per le sue critiche... sono sicuro che tante delle cose riportate mi faranno molto bene... Il Signore la ricompensi...». Firmato: «Suo fratello e servitore nel Signore, Francesco». Annuncio in prima pagina di Libero e due pagine nell'interno: «Proprio il Pontefice [adesso il papa è proprio Papa] con una stilografica a inchiostro nero ha tracciato il mio indirizzo e il mittente: "F. Casa Santa Marta"». L'importante è non scambiare per un proprio trionfo quella che è invece una bellissima lezione di umiltà cristiana, del Papa.IL "DIRITTO", LA VITA, LA MORTEEra «uno dei maestri dell'astrattismo italiano» (La Repubblica, venerdì 19) ma, ormai vegliardo, non si sentiva più in grado di dipingere e per questo aveva deciso di morire, prenotando l'eutanasia in una clinica svizzera. E aveva fatto sapere ai giornali anche il giorno: ieri, il suo 96° compleanno. Per fare le cose per bene – spiega Il Secolo XIX – il giorno prima è andato nella clinica prescelta, ma la morte lo ha colto in anticipo, la sera stessa dell'arrivo senza attendere, l'indomani, la pozione letale. Si direbbe una morte pietosa, forse addirittura misericordiosa. Anche la morte può avere un senso: chissà, forse voleva salvarlo dal suicidio. Forse una dimostrazione, come per la nascita, che non è vero che l'uomo abbia il «diritto» e la capacità di autodeterminare anche la propria vita.LE REGOLE DEL CASO Sull Stampa un articolo di Gianni Riotta, corrispondente da Washington, riferisce (venerdì 19) di «un'America riottosa, ferita e inquieta» anche per le prossime elezioni, in cui «la teoria della complessità» di Pierre Simon Laplace, matematico, fisico, astronomo e marchese francese, «cerca di riconoscere le regole che governano il caso, per orientarsi nel caos». Ricerca senza speranze.Sempre in America (California) c'è chi spera in una propria possibile ibernazione (a 196 gradi sotto zero) per rinascere in futuri più giovani. Il Giorno narra (mercoledì 17) l'esperimento di surgelazione del cervello di un coniglio (per analogia?), che ha mostrato la resistenza e l'incolumità delle sue cellule. Su queste, però, mancano prove di intelligenza post-ipotermica.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: