Curare significa sanare anche le ferite dell'anima
mercoledì 27 luglio 2022
La vera cura non è solo quella che offre la medicina, la cui efficacia è fuori discussione, ma è quella più ampia che sana anche le ferite dell'anima e del cuore. Anche se il Vangelo non nega la scienza medica, ne può però ampliare l'orizzonte, ricordando che ogni malato è prima di tutto una persona con una dignità da custodire. Questo fu l'orizzonte nel quale san Pantaleone decise di praticare la pratica della medicina: una scelta che gli costò la vita. Nato a Nicomedia nel III secolo, fu cresciuto dalla madre cristiana ma avviato dal padre pagano allo studio della medicina. L'incontro con un presbitero che gli parlò di una medicina «più grande», il messaggio del Risorto, lo portò alla strada della conversione e del Battesimo. Decise quindi di esercitare la propria professione da medico gratuitamente ma questo suscitò il risentimento dei colleghi e gli costò la denuncia. Secondo la tradizione venne quindi martirizzato tra atroci sofferenze forse nell'anno 305. Assieme a Cosma e Damiano è il patrono dei medici e delle ostetriche. Viene considerato uno dei quattordici santi ausiliatori e viene invocato contro le infermità di consunzione.
Altri santi. San Simeone, stilita (390-459); Elena Staszewska, martire (1890-1943).
Letture. Romano. Ger 15,10.16-21; Sal 58; Mt 13,44-46.
Ambrosiano. Gdc 1,1-8; Sal 17 (18); Lc 9,51-56.
Bizantino. 2Tim 2,1-10; Gv 15,17-16,2.
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