giovedì 9 novembre 2017
Spropositi? Abbondanza in pagina. Leggi per esempio che un libro a due firme – Biglino e Forni – vorrebbe dimostrare due cose. La prima è che «la Bibbia non contiene i dettami su etica e vita che le vengono attribuiti dai credenti», e la seconda è che se anche li contenesse – ohibò! – essi mai debbono esser presi sul serio dalle leggi civili. Dopo 30 secoli di storia della Bibbia qualcuno stampa enormità del genere? È libertà, ma fa tanto ridere! Diversa invece (“Il Fatto”, 6/11, p. 10) la rievocazione di uno storico, Pierre Pascal – ovviamente da non confondersi con il grande Blaise, e ricordato di recente anche da “L'Osservatore” – che entusiasta per la Rivoluzione dell'ottobre 1917 paragona la «nuova era leninista» al “Magnificat” di Maria (Lc. 1) perché questo «a metà dice “Ha rovesciato i potenti dai troni/ha innalzato gli umili”» e annuncia cambiamenti opposti per affamati e ricchi. Un parallelo azzardato, ma non inedito: anche il grande padre Davide Turoldo segnalò i dieci verbi «sovversivi» usati da Maria nel Magnificat come vera e grande «rivoluzione», ben diversa da quella ammirata dallo storico Pascal, fatta di sangue e stragi. E lo sproposito? Sottotraccia sempre sul “Fatto”, ove leggi che il Pascal afferma «una coincidenza» del Magnificat con «l'obiettivo comunista di sovvertire la società in nome degli ultimi e dei poveri» (sic!). Calma! Davvero Lenin, Stalin & Co. agirono «in nome degli ultimi e dei poveri»? A 100 anni da quell'ottobre una tesi del genere è uno sproposito. Infatti stesso 6/11 leggi Luigi Sandri (“Trentino”: «La rivoluzione russa e la Chiesa») e l'assurdo è evidente. Se fosse «piena avvertenza» – come dice il Catechismo – sarebbe colpa mortale in pagina! Salve le intenzioni, dettate dall'entusiasmo, ma dal cielo padre Turoldo sorride, e perdona, anche a nome di Maria.
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