Ora l'Inps va a caccia di sponsor
martedì 22 luglio 2003
Le migliaia di persone che entrano ogni giorno in contatto con gli uffici della previdenza sono il ghiotto "boccone" che l'Inps è pronto ad offrire ad aziende interessate alla pubblicità, ovviamente dietro compensi adeguati al mercato. Fino ad oggi, una serie di resistenze sia da parte delle pubbliche amministrazioni sia da parte dei potenziali sponsor hanno fatto sì che le sponsorizzazioni fossero sottoutilizzate. L'Inps ha deciso però di avventurarsi su questa strada e sta mettendo a punto in questi giorni gli ultimi ritocchi al varo della novità. La ricerca di partner pubblicitari sarà effettuata all'insegna della massima trasparenza e con regolari bandi di appalto, anche a livello periferico. L'orientamento commerciale della previdenza non è una stravaganza dei suoi dirigenti ma è legittimato dalla legge finanziaria del 1998, che "previde" la possibilità per gli uffici pubblici di stipulare contratti di sponsorizzazione, rispettando precise finalità e vincoli. Sponsor, quindi, di buon livello, in grado di collaborare all'organizzazione dell'ente, di consentire economie di bilancio, di concorrere alla qualità dei servizi al pubblico. L'Inps, dal suo canto, ha una infinità di spazi interni ed esterni disponibili per marchi, slogan e altri messaggi pubblicitari: dai banner sul sito Internet (www.inps.it) ai milioni di moduli di ogni tipo, dalle grandi campagne di comunicazione (ad esempio la spedizione dell'estratto conto) ad una varietà di incontri, forum e convegni, fino alla miriade di sale d'attesa, parcheggi, ingressi, ascensori, bacheche, affacci esterni. Oltre all'utilizzo degli spazi sono disponibili per la pubblicità anche le forniture di beni strumentali, l'erogazione di servizi funzionali all'ente (banche, telefoni, pulizie ecc.) e perfino "la progettazione, la direzione e l'esecuzione dei lavori relativi alla realizzazione di opere, ristrutturazioni o messa a norma dei locali" degli uffici periferici. Le finalità commerciali del singolo sponsor sono ovviamente condizionate dall'attività pubblica dell'Istituto e sono quindi escluse le sponsorizzazioni, ad esempio, di armi, onoranze funebri, tabacchi, alcolici, farmaci, cartomanzia, materiali vietati ai minori, di propaganda politica, sindacale, religiosa. La procedura di scelta degli sponsor non è stata definita rigidamente. L'Inps ha di fronte due possibilità: 1) provvedere direttamente alla ricerca e alla selezione dello sponsor, 2) affidarsi ad una società pubblicitaria specializzata nel settore. Le operazioni di sponsorizzazione dovranno costituire, in ogni caso, un nuovo canale di finanziamento per l'Istituto, come maggiori entrate oppure come minori spese. Il 30 % degli incassi è destinato a costituire economia di bilancio, il 65 % resta disponibile per il bilancio di amministrazione, mentre il 5 % potrà essere attribuito ai fondi per la retribuzione del personale appartenente agli uffici che hanno operato il risparmio di spesa.
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