mercoledì 15 aprile 2020

Nella dimensione mistica, o esoterica dell’islam – che pure non è l’unica religione a parlarne – esiste una dottrina secondo la quale il mondo sarebbe un puro riflesso di Dio. Altrimenti detto, il mondo sarebbe un’illusione metafisica, mentre la vera realtà sarebbe solamente quella divina. Tutte le creature non sarebbero che una manifestazione della multiforme Onnipotenza di Dio, che permane come solo Essere veramente tale. La situazione attuale, anche nella quotidianità che viviamo e che ci sforziamo di vivere, ha un che di illusorio. Illusorio non vuol dire illusione, ossia qualcosa che non esiste se non nell’anima, dove invece è molto viva. L’aggettivo indica qualcosa che, all’apparenza, sembra non aver consistenza, anche se la possiede veramente.
Illusoria è la nostra giornata in questo frangente; illusorio sembra tutto il fatto del virus (il che sicuramente contribuisce a rafforzare le teorie complottistiche); illusorio e più irreale ancora è il modo in cui dobbiamo fare le spese, con guanti e mascherine; illusoria è infine la sospensione del mondo a un micromillimetro patogeno che agisce solo quando si istalla in un ospite umano. Insomma, tutto sembra illusorio, e invece è tutto reale, realissimo. Tanto reale che siamo confinati da settimane in una condizione destinata a durare ancora.
A pensarci bene, però l’idea di illusione e d’illusorio avviene nell’orizzonte dell'evento pasquale. Illusoria, per esempio, è stata l’esperienza dei discepoli all’indomani della morte di Cristo. Anche il sepolcro vuoto sembra illusorio, tanto da suscitare la domanda: ma allora è proprio risorto come aveva detto? Illusoria è stata la primissima reazione di Maria di Magdala, che confonde il Risorto con il giardiniere, poi lo riconosce; illusoria, ma poi rivelatesi vere, anche le apparizioni del Cristo piagato ai suoi discepoli. Tommaso ne è la cifra più significativa.
Il tutto della nostra vita, interiore, di fede e semplicemente umana, si gioca proprio sul sentimento illusorio che nasconde una verità, una realtà, la vera verità. Così ne va per la fede in Cristo, in Dio, nella Risurrezione. Vi è un istante in cui tutto appare illuderci, ma è proprio in quell’istante che tutto acquista un valore definitivo. I santi, e in particolare i grandi mistici, hanno vissuto in questa tensione fortissima tra la logica della fede e il vuoto illusorio creato dalle pratiche che conducevano giorno per giorno. Teresa di Lisieux (la piccola Teresa), e Madre Teresa di Calcutta sono due donne che hanno attraversato questa prova suprema. Perché di prova estrema si tratta. Abbiamo un motivo in più per sopravvivere con tutte le nostre forze a questo confinamento forzato: attraversare la prova della realtà oscurata da ciò che sembra illusorio e quindi surreale. Non possiamo certo rallegrarci di dover subire questa prova, ma ne potremmo uscire rafforzati nella fede, nell’umanità, nella speranza che anima la notte oscura durante l’isolamento.

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