domenica 15 giugno 2014
«Nella vita non c'è niente di più prezioso che il tempo che passiamo con i nostri figli»: detto dall'uomo più potente del mondo, uno che, per dire, in questi giorni sta chiuso in un ufficio ovale a decidere le sorti della guerra in Iraq o in Ucraina, be', fa un certo effetto. Poco importa se queste parole Barack Obama le ha pronunciate perché oggi negli Usa si celebra il Father's Day e dunque qualcuno le potrebbe scambiare per retoriche o d'occasione. In verità ci sono accenti di profonda partecipazione in quello che ha detto il secondo presidente della storia recente degli Stati Uniti a essere cresciuto senza un padre accanto (l'altro fu Bill Clinton). «So quanto sia importante avere un papà nella tua vita, perché sono cresciuto senza. Ho sempre sentito il peso della sua assenza», ha scandito Obama nel suo messaggio settimanale. E poi: «Ogni volta che ne ho l'occasione, incoraggio i padri a essere più coinvolti nella vita dei loro figli. Non c'è sensazione migliore che quella di sapere che possiamo stare lì con loro, dare un mano e aiutarli ad avere successo». Toni e richiami inconsueti per noi europei, abituati a discorsi politici fumosi, pieni di promesse e pressoché vuoti di coinvolgimenti personali. Però sono proprio queste le parole che centrano il bersaglio, perché sono nell'esperienza di tutti. La prima responsabilità di un uomo, quello che lo rende tale, sembra dire Obama (e certo pensa anche alle donne) è per chi abbiamo messo al mondo. Per chi ci guarda e impara da noi. Tutta la vita, non solo nella Festa del papà.
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