Il volto di una gioventù illuminata dall'Infinito
giovedì 5 maggio 2022
Oggi si parlerebbe di resilienza, anche se san Nunzio Sulprizio è semplicemente il testimone di una gioventù donata fino in fondo a Dio. E quando i giovani incontrano l'Infinito non possono che generare speranza e voglia di futuro, superando tutte le restrizioni, i limiti e le ferite patite nel cammino esistenziale. Era nato a Pescosansonesco, paese in provincia di Pescara, il 13 aprile 1817 ed era rimasto orfano di entrambi i genitori. A crescerlo ci pensò la nonna materna Anna Rosaria Del Rosso, che gli trasmise una fede profonda e solida. La nonna morì quando Nunzio aveva 9 anni e così il piccolo fu accolto da uno zio, che lo mise a lavorare nella sua officina di fabbro. Il lavoro pesante, però, segnò il suo fisico; nel 1831 fu colpito da una grave malattia ossea e venne ricoverato in ospedale prima a L'Aquila e poi a Napoli. Qui conobbe il colonnello Felice Wochinger che si prese cura di lui, trattandolo come un figlio. Visse la terribile malattia senza mai perdere la speranza e la fiducia in Dio, coltivando il desiderio della consacrazione e morendo il 5 maggio 1836, a 19 anni. È santo dal 2018.
Altri santi. San Geronzio di Milano, vescovo (V sec.); san Gottardo di Hildesheim, vescovo (960-1038).
Letture. Romano. At 8,26-40; Sal 65; Gv 6,44-51.
Ambrosiano. At 9,1-9; Sal 26 (27); Gv 6,16-21.
Bizantino. At 8,26-39; Gv 6,40-44.
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