domenica 18 dicembre 2016
"Morire con dignità": quel mondo che abusa del nome di "laico", usa questo slogan senza tema. Roberto Saviano, lo scrittore che da quel mondo è venerato come un profeta, afferma sull' Espresso che "la morte degna" è questione che «la politica ignora». Invece la Camera da anni ha preso in esame sei proposte di legge che non arrivano a una decisione solo perché si scontrano con una notevole e sapienziale opposizione fondata su argomenti non solo religiosi ma anche veramente "laici".
Gli "eutanasisti" che dicono di difendere la dignità dei morenti anticipandone la fine svalutano così proprio ciò che vorrebbero garantire: sostengono che la dignità va salvata, perché altrimenti il morente ne verrebbe privato dal male e dalle sofferenze. In realtà, nell'uomo la dignità è implicita, lo costituisce come persona e ne qualifica la vita. L'uomo è "dignitoso" in quanto tale e finché tale resta. È "umano" dal concepimento alla morte e anche oltre. Chi perde la dignità, invece, è colui che nega la vita a una persona: con l'aborto volontario, con una morte inflitta ad altri o praticata su sé stesso. La offende anche con i metodi di fecondazione artificiale, perché trattano il nascituro come un oggetto. Oppure con le droghe – anche quelle «leggere» – che stravolgono il "compos sui", cioè la consapevolezza di sé stessi. Nel suo editoriale sull'Espresso e in nome – al solito – dei «nuovi diritti», Saviano dice di difendere dal «moralismo vuoto» e dal «bigottismo» non solo l'uso delle droghe, ma soprattutto l'affitto dell'utero e la maternità surrogata, quella che, quando «i committenti si dileguano», diventa una «costrizione a tenere un bambino senza averlo preventivato» o «si pente e vuole tenersi il bambino» che non è un figlio, ma una bambola, un pupazzo, un peluche.
In questa materia Saviano sarà credibile quando sull'Espresso difenderà la dignità del figlio ripudiato in grembo e contesterà quella della madre che lo abortisce o che lo produce su commissione. Infine, quando sposterà le accuse di immoralità professionale dai medici obiettori ai medici abortisti.
PRIMA, NON DOPO
Sulla Stampa è apparsa (martedì 14) una sintesi della conferenza che Sabino Matarrese, noto scienziato, astrofisico e cosmologo, ha tenuto alla Scuola Normale di Pisa su «Che cosa è avvenuto un milionesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo dopo il Big Bang». In sintesi: un processo ultrarapido di «gonfiamento» delle «fluttuazioni quantistiche del vuoto» creava «particelle virtuali» da cui si formavano «minuscoli "semi" dai quali è sbocciato tutto». Questa è un'orrenda sintesi, ma serve solo a giustificare il vero interrogativo, che nessuno si pone e cui nessuna scienza potrà mai rispondere se non accetterà la fede: «Che cosa è avvenuto un milionesimo eccetera prima del Big Bang?».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: