Si sono scherzosamente ribattezzati i "100vera city angels", ma non sono un'associazione, né intendono diventarlo. Il loro obiettivo è tanto semplice che fino a qualche decennio fa sarebbe sembrato banale. «Trovare occasioni per incontrarci, per prenderci cura della nostra frazione, anziché lamentarci che non c'è niente. E così facendo insegnare a noi stessi prima, e ai nostri figli di conseguenza, l'importanza di occuparci degli altri, di aprire le porte di casa. Perché è con l'esempio che si impara, non con le parole». Sarebbe fiero dei suoi compaesani il cardinal Ersilio Tonini, il cui leit motiv – rigorosamente in dialetto piacentino – è sempre stato quello di contadina sapienza imparata in famiglia: «Un pezzo di pane, volersi bene e la coscienza pulita». Nel paese che gli ha dato i natali, Centovera di San Giorgio Piacentino, 350 anime, c'è un gruppo di residenti che mette in comune un talento o anche solo un po' di tempo in modo gratuito. Così c'è chi insegna inglese e chi a fare la pasta fresca. C'è la parrucchiera che pettina anziani e malati a casa. L'infermiera che prova la pressione. Chi va in posta e chi porta a domicilio la spesa "grossa". Una volta a settimana una squadra si occupa di spazzare le foglie dai marciapiedi e vuotare i cestini. Le mamme hanno risistemato il campo giochi. Domenica il parroco, don Claudio Carbeni, benedice l'ultima opera di recupero degli "angeli" di Centovera: il salone dell'ex asilo parrocchiale, risalente al dopoguerra, con il palcoscenico e le quinte originali.
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