venerdì 18 febbraio 2011
Ieri "Corsera" (p. 43: «Sfido la Chiesa come Lutero»!) "lancio" squillante di Maria Antonietta Calabrò per un libro del 1983 che ora arriva in Italia ed è presentato a Campo de' Fiori, luogo del crudele rogo del povero Giordano Bruno. Il titolo pare promettere lotte teologiche e guerre di religione da squassare il mondo. Nel pezzo poi leggi che l'autore, Matthew Fox, si sente "allievo" di Tommaso d'Aquino e all'elezione di un Papa "allievo" di Agostino si è visto obbligato ad «andare a Wittemberg" e appendere 95 tesi alla stessa porta dove aveva appeso le sue Martin Lutero». Chiara la modestia! Ora finalmente il libro arriva anche in Italia. Come mai con 28 anni di ritardo? A risolvere il busillis pensa su "Repubblica" Vito Mancuso (pp. 58/59: «Il tempo dell'anima. Il bestseller di Fox, teologo "eretico"»): perché l'opera appartiene al genere dei «libri che mettono paura al potere». Se perciò da noi mancava finora la sua luce è colpa di trame tenebrose. Testuale: «Matthew Fox è sconosciuto in Italia»? Colpa «di chi vive la spiritualità come disciplinata obbedienza a un'istituzione». Ovvio che il "potere" che ha paura sia la Chiesa cattolica: applausi fragorosi! Segue per fortuna un secondario «ma anche»: colpa pure «di chi sul fronte opposto nega la dimensione" della ricerca spirituale», all'ingrosso quei laicisti così laicisti che non si limitano a combattere "l'istituzione" suddetta, ma vogliono ignorare e cancellare "la spiritualità" come tale: teologi laici disoccupati! Insomma una grancassa di lancio spericolato: alla pretesa scuola di Tommaso d'Aquino la nuova luce innanzitutto" oscura la Chiesa! Chi conosce Tommaso è sbalordito dall'acrobazia. Pubblicità? Sì, francamente un po' ridicola...
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