sabato 6 luglio 2019
Davide Sassoli neopresidente del Parlamento europeo: viene dalla covata Scoppola e dal gruppo giovanile cattolico senza nostalgie de «La Rosa bianca» di Paolo Giuntella, giornalista scomparso purtroppo giovane... Conobbi Paolo fanciullo nel 1954, quando chiesi aiuto per il francese a sua mamma, sposa di Vittorio Emanuele Giuntella, reduce dal lager nazista: lui, piccolino, sgambettava per casa e lei mi insegnava la lingua poi per me preferita grazie a Teresa di Lisieux. Auguri Davide: buone radici non mentano! Altre memorie. Ieri su "Libero" (p.1 e int.) Renato Farina ricorda che sulla strage di Bologna (2 agosto 1980) ancora non c'è chiarezza: autori, motivazioni e trame internazionali. Fu condannata la coppia Mambro-Fioravanti, ma le ombre – enormi – ci sono ancora. Altra memoria. L'8 marzo 1978, giorno della Festa della donna – una settimana prima del rapimento Moro –, davanti al Liceo Giulio Cesare di Corso Trieste – la Mambro arrivò con un gruppo di picchiatori "neri" che aggredirono le alunne che festeggiavano, e poiché intervenni per loro difesa mi gridò in faccia: «Prete rosso, a te prima o poi ti ammazziamo!» E memoria dice che proprio lì, davanti al liceo, meno di un anno dopo terroristi neri uccisero il poliziotto Francesco Evangelista, detto Serpico, e accecarono Nicola, vigile urbano del quartiere. Mambro ha sempre negato di essere implicata nella strage, e mi permetto di crederle. Di colpe ne ha ammesse tante, ma quella no!
Finite le memorie? No! Stesso 8 marzo 1978 – primi tempi delle tv locali – invitato da padre Virginio Rotondi alla sua tv discutiamo forte su attualità e Vangelo, lui provocatorio: «Ma se la pensi così, che fine fa per te il Rosario?». Misi la mano in tasca e tirai fuori la corona! E iniziò una bella amicizia, fino alla sua morte (1990). Ultima memoria breve: rosari di recente ostentati per arruolare elettori in piazza e in tv? Trovata per lo meno infelice!
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