giovedì 17 gennaio 2013
Vuoti di memoria più o meno gravi, in foto e testi. Alle foto pare provvedere stabilmente “Il Fatto”. Giorni fa ha messo la foto di Jerzy Kluger, noto «amico ebreo fraterno» di Giovanni Paolo II, al posto di quella del collega Gianfranco Svidercoschi e l'altro ieri ha scambiato Mario Moretti per Renato Curcio… Strabismi! Ma è il meno. Ci sono anche i testi. Ieri sul “Manifesto” un vero capolavoro. Annuncio in prima: “La lezione di Nathan”, due pagine interne (8 e 9) e una grossa pubblicità (p. 3) per un convegno su Ernesto Nathan cento anni or sono sindaco di Roma: tanti partecipanti illustri ed entusiasti – anche alcuni stimati da Malpelo – ma con qualche eccesso. Il primo sull'anticlericalismo e antipapalismo di Nathan, sintetizzato anche nello slogan «Più scuole e meno chiese!» e con particolare valenza antipapale, come se tutti i mali di Roma (allora e oggi, vero?) derivassero dalla presenza dei Papi. Domandina storica: una Roma per 2.000 anni senza Papi cosa sarebbe stata e cosa sarebbe, oggi? Secondo eccesso: per riempire la p. 8 si offre quasi intero per due volte uno stesso testo, con firma prima e senza firma poi. Capita… Terzo, e più grave, a Malpelo pare la rievocazione del sindaco Luigi Petroselli, seconda metà anni '70, come emulo di Nathan. Un falso storico! Ero presente, per caso, la sera della elezione di Petroselli, nella stessa stanza illustre ove si festeggiava il fatto, e non c'era alcun vento anticlericale né antipapale. Non ci fu neppure dopo! E allora? Allora niente, con una sorpresa: stesso “Manifesto”, giro pagina e – p. 20 – arriva inatteso un grosso titolo: “L'imperfezione della memoria”! Un commento davvero “perfetto”!
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