martedì 27 settembre 2011
Ieri il collega Tosatti (blog de "La Stampa") rileva giustamente che «ormai è la terza volta che i mass media» – e forse ben più della terza volta – anticipano che il prossimo viaggio del Papa sarà terribile, una «mezza ordalia», e che lo attendono Paesi e folle ostili, ma poi lui conquista tutti meno qualche squilibrato che in tutti i modi fa rumore ostile, magari anche sparando, a qualcun altro, quattro botti da un fuciletto ad aria compressa. E poi? Poi sui media nessuna marcia indietro: al minimo tutto sui "botti" e al massimo silenzio sui contenuti del viaggio. Sabato p. es. sul "Fatto" neppure una riga al Papa, alla sua inattesa rievocazione della fede difficile e drammatica di Martin Lutero e niente al suo incontro con ebrei e musulmani. Grande spazio invece (e proprio nella pagina in cui di solito c'è Politi al cianuro sul Papa) a tre colonne su… Cicciolina! Omaggio al Vangelo di domenica? No! Scelta di stile. E infatti domenica intera pagina – ovvio: di Politi! – per «Spari prima del Papa»! Sabato – e spiace – poco spazio anche sul "Corsera": servizio breve, sebbene corretto. Dunque spesso è così: se il Papa parla di Dio, di fede, di Cristo, di coerenza e di… cielo scivola via nelle redazioni, le stesse pronte poi a dare colonne sul cretino che prima spara i quattro botti e poi – come ieri – ancora a lui che piange di dolore e di vergogna. È la stampa, bellezza? Che pena! Superata ieri ("La Stampa", p. 15) solo alla notizia irresistibilmente imbecille che d'ora in poi la Bbc non darà più le date del giorno o dei fatti nominando Cristo. Niente "dopo" e niente "avanti": si dirà "common era". Che dire? Una scelta proprio poco "common". D'ora in poi sappiamo che qualcuno, alla Bbc, non è ancora all'Abc dello stile e della ragione.
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