Il mistero di un Dio incarnato e la fedeltà al significato più profondo del Vangelo
mercoledì 19 febbraio 2020
Lo scandalo di un Dio che incontra l'uomo nascendo nel mondo come un essere umano qualunque non provocò solo il rifiuto del messaggio di Cristo da parte della cultura ebraica, ma continuò a provocare dissidi e confronti anche aspri all'interno della Chiesa dei primi secoli. Oggi il Martirologio Romano ricorda san Mansueto, 40° vescovo di Milano, la cui figura è legata alla disputa tra monotelismo e duotelismo. La questione era fondamentale: in Cristo la volontà era unica (quella divina) o coesistevano le due volontà divina e umana? Per Mansueto appoggiare la seconda posizione significava restare fedeli al significato più profondo del Vangelo, che dava dignità alla natura umana nella sua creaturalità. Appartenente a una famiglia romana, questo vescovo santo guidò la Chiesa ambrosiana dal 672 al 681 e nel 680 partecipò al Concilio di Roma che dichiarò ortodossa proprio la dottrina del “duotelismo” da lui difesa.
Altri santi. San Barbato di Benevento, vescovo (610-682); beato Giuseppe Zaplata, religioso e martire (1904-1945).
Letture. Giac 1,19-27; Sal 14; Mc 8,22-26.
Ambrosiano. Sap 18, 5-9. 14-15; Sal 67 (68); Mc 11,12-14.20-25.
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