sabato 5 febbraio 2011
Lupus fuoriserie. Stavolta non parlerò male di tanti "Garibaldi" in pagina, ma bene de "L'Osservatore Romano" di ieri, Festa della Presentazione di Gesù al Tempio. Del resto " era il 1970 " è il primo giornale su cui ho scritto un vero articolo, già allora nel genere apologetico. Dunque, ieri, prima e ultima pagina due vere perle. Sulla prima Pier Giordano Cabra " prete, scrittore e teologo, già Presidente dell'Usmi che coordina tutte le realtà dei "religiosi" italiani, e fondatore delle Edizioni Queriniana, che di recente ha pubblicato un suo prezioso volumetto, "Quanti misteri in questa Chiesa" " racconta in anticipo a modo suo in tre brevi colonnine le «lettere d'amore» che «narrano la segreta e straordinaria storia d'amore» di tante donne «nostre sorelle che hanno donato la loro vita al Signore Gesù». Splendido preannuncio, speriamo, di altre letture. In ultima pagina, stesso "Osservatore", l'intervista al nuovo prefetto della Congregazione per i religiosi, monsignor Joao Braz de Aviz, brasiliano, dice tante cose sulla sua vita e sull'inatteso incarico appena ricevuto, e tra l'altro richiama con forza le esigenze di rinnovamento nella fedeltà espresse nel Concilio e ricorda con lucida serenità l'importanza della «scelta dei poveri», impegnativa per la Chiesa, e della «teologia della liberazione» una volta purificata dagli schemi ideologici che nel passato ne hanno reso problematici certi sviluppi. Due note importanti. Del resto " dovrebbe essere ovvio, ma per ragioni di polemiche del passato pare non lo sia " se Gesù di Nazareth è, come è Salvatore e Liberatore una teologia cristiana e cattolica vera o è «della liberazione» o non è.
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