Ma quale “mistero”, è solo un minestrone
venerdì 22 luglio 2016
Mistero adventure, erede del vecchio Mistero, è un gran miscuglio. Il programma di Italia 1, il mercoledì in prima serata, è un vero e proprio calderone. Raccoglie tutto quello che può essere riconducibile al mistero o al presunto tale. Si parla di alieni come della Sindone, di fate come della Casa della Madonna a Efeso, di avvistamenti di umanoidi come di angeli. Dalla scorsa stagione ci sono quattro “inviati”: Daniele Bossari, Eleonoire Casalegno, Laura Torrisi e Fabio Troiano. A volte viaggiano in coppia, a volte da soli. Completano il cast Rachele Restivo con la rubrica dedicata alle popstar e Adam Kadmon, l'uomo mascherato, che farnetica di complotti internazionali quando non si avventura in affermazioni gratuite sostenendo che «il potere della Chiesa si basava sull'ignoranza». È successo nell'ultima puntata, quella del 20 luglio, che tra l'altro ha registrato ascolti molto bassi: nemmeno settecentomila telespettatori con un share appena sopra al quattro per cento. Ma a parte Kadmon, va comunque detto, per onestà, che i temi più delicati di queste prime due puntate estive sono stati trattati con sufficiente correttezza. Il riferimento è alla Sindone e alla presunta ultima dimora della Madre di Gesù, nell'attuale Turchia, sulla quale la Chiesa non si è mai pronunciata ufficialmente, nonostante il santuario Meryem Ana, nato sul posto indicato dalla mistica tedesca Anna Katharina Emmerick, sia stato meta di pellegrinaggio anche da parte dei Papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Sia per la Sindone a Torino, che per la Casa di Maria a Efeso, l'«inviato» era il solo Fabio Troiano, che è apparso, a parte un po' di enfasi da mystery, molto più credibile della Torrisi a caccia di fate nel biellese e della coppia formata da Daniele Bossari ed Eleonoire Casalegno, che quando dialogano tra loro sono incredibilmente innaturali. Molto meglio quando ciascuno dei due per conto proprio si rivolge alla telecamera. Nell'ultima puntata erano in Portogallo alla ricerca del Sacro Graal sulle tracce dei Templari, un argomento che tra cinema e tv ricorre ormai fino alla noia. In definitiva, anche questa volta, come nella passata stagione, il mischiare normale e paranormale, scienza e fantascienza, religione e leggende, diluendo il tutto in tre lunghe ore di trasmissione, fa perdere anche quel poco di buono che potrebbe esserci.
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