Lotta ai crimini alimentari per tutelare la qualità italiana
domenica 21 settembre 2014
Nel 2015, in occasione di Expo, la lotta alle frodi alimentari salirà ancora di livello. È questione di soldi e di salute, ma anche d'immagine. Perché se l'agroalimentare nazionale è ormai uno dei cavalli di battaglia più importanti per l'intera economia italiana, occorre comunque tenere d'occhio la concorrenza – soprattutto quella sleale –, mettere a punto strategie nuove di promozione e vendita e continuare nel controllo ferreo del mercato dal punto di vista igienico-sanitario. A confermare la bontà di tutto questo, ci sono alcuni numeri. Basta pensare, per esempio, che è ormai di oltre 13 miliardi il fatturato al consumo realizzato in Italia e all'estero dai prodotti italiani di qualità protetti dal riconoscimento comunitario (Dop/Igp) che nel 2014 hanno raggiuntoil record storico con 264 denominazioni tutelate. Ma è proprio a partire dai nostri primati che si scatena il malaffare, che scardina le certezze a tavola. La stima è di Coldiretti che infatti subito aggiunge: «Le contraffazioni alimentari sono quelle più temute dagli italiani con sette cittadini su dieci in allarme per le alterazioni, le contraffazioni e le falsificazioni dei prodotti alimentari». Siamo, in altre parole, ancora maestri nel produrre bontà ma, dicono gli esperti, la minaccia dei falsi incombe, erode il nostro buon nome, mina la nostra credibilità. Da qui, quindi, l'iniziativa del Governo proprio in tema di lotta alla contraffazione alimentare. «In vista di Expo – ha appena annunciato Maurizio Martina, ministro per le Politiche agricole e alimentari – faremo di Milano la capitale europea della lotta alla contraffazione. Nel marzo 2015 organizzeremo un Forum internazionale sul tema, anche per tirare le fila del lavoro fatto durante il semestre italiano di presidenza dell'Ue. Abbiamo intenzione di riunire tutte le strutture di controllo europee e i principali soggetti internazionali per un confronto aggiornato sugli strumenti di contrasto alle frodi e per rafforzare l'operatività coordinata degli organismi che tutelano consumatori e produttori». Si pensa cioè ad una specie di forum operativo della lotta al crimine alimentare, con tanto di risvolti operativi. Dovrebbero essere affrontati tre grandi temi. Prima di tutto quello del contrasto ai traffici internazionali di "cibo falso", poi la cosiddetta tutela ex officio dei prodotti ad indicazione geografica all'interno dell'Unione europea, infine si parlerà del contrasto alle vendite illegali nell'e-commerce.Buoni propositi e buoni strumenti, quindi, per combattere attività illecite che pare valgano qualcosa come 60 miliardi di euro all'anno: quasi il doppio del valore delle nostre esportazioni agroalimentari.
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