martedì 1 settembre 2020
Libertà: tra opinione, stampa, coscienza e suoi malintesi. Capita che un lunedì mattina (10 agosto 2020) leggi un titolo di denuncia: «La Chiesa di Bergoglio ha cancellato Gesù». Firma femminile, allarmatissima: Gesù «cancellato»! Lo stesso giorno constati che all'Angelus della domenica papa Francesco in sette minuti ha nominato ben 18 volte Gesù, Salvatore del mondo e della Chiesa, la cui mano misericordiosa è sempre protesa a difendere e salvare tutti, a cominciare da Simon Pietro... Che dire? Che è un eccesso, con manipolazione per lo meno doppia. Libertà di opinione non autorizza a dire o scrivere cose non solo imprecise e malintese, ma addirittura false. E non basta: c'è anche il dovere di chi stampa un giornale di non procedere alla pubblicazione di notizie assolutamente false. Codici penali e deontologici a parte, nel Vangelo si parla del peccato contro lo Spirito Santo, e Gesù stesso lo chiama imperdonabile. È quello che contraddice la verità dei fatti e delle persone volutamente in malafede. «Cancellato» Gesù dalla Chiesa di Bergoglio? Ce n'è forse un'altra, cattolica e apostolica che lo conserva sulla sua “lavagna” di Maestra e Madre? La gentile collega prima o poi ce la indicherà con maggior precisione. Per ora l'unica scusante dalla malignità voluta che offende lo Spirito Santo sarebbe una totale incapacità di intendere e di volere, ma non risulta sia il caso... Sorpresa! Il giorno prima altra denuncia e altra “cancellazione” d'ufficio, addirittura allargata. “Libero” (p. 17): «La parola “Dio” sparisce dai documenti vaticani». Si parla di “pandemia” in dialogo con altre culture. Qualcuno – al solito – vorrebbe mescolarci un po' di “divine” punizioni e castighi. Non li trova e strilla: alla luna!
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