sabato 2 giugno 2018
Con un sospiro di sollievo gli italiani, anche se di opinioni diverse, vedono infine la nascita di questo governo come la necessaria ripresa di un cammino che ha davanti a sé urgenti ed inevitabili problemi da affrontare non solo nei confronti del nostro Paese, ma dell'Europa...
Non saranno certo delle possibili manifestazioni di piazza che restituiranno certezza, ma un lavoro serio di collaborazione con il nostro presidente della Repubblica che per la nostra pace, riesce anche a dimenticare le offese fatte alla sua persona di pochi giorni fa. Guardiamo indietro, alle molte difficoltà che negli anni abbiamo superato anche quando sembrava che la nostra repubblica stesse vacillando. Ho davanti a me il libro di Marco Benadusi: Il terrorismo rosso che aspetta da qualche tempo una lettura e una recensione. Tempi difficili che ci portano indietro agli anni sessanta e settanta del secolo scorso, quando sembrava che la violenza eversiva avrebbe vinto sulle istituzioni statali. E pare impossibile oggi, rileggendo quelle pagine, che appartengano alla nostra storia, che pochi uomini abbiano tenuto quasi in "ostaggio" un pubblico tanto vasto e quasi incapace di difesa. La narrazione di questo tipo di lotta per il potere sostenuto da quel movimento cui fu dato il nome di terrorismo rosso, ebbe una forza comunicativa sorprendente. Anche tra chi sulla stampa nazionale e la grande editoria condannava le degenerazioni della violenza politica si era diffuso, con gli anni, un avvicinarsi alla «comprensione» attraverso il dialogo, l'ascolto delle testimonianze, il raccontare senza giudicare. L'autore regala molte pagine di indagini e di meditazioni sul fatto che gli "anni di piombo" ebbero nel tempo vari stati di interpretazione dal mondo politico, quando poi il giudizio sui fatti si allargò fino ad arrivare ai processi sulla Loggia P2, la mafia, Tangentopoli. Ma quanto sia difficile dare oggi a quegli avvenimenti una interpretazione che sia la più vicina alla verità lo dimostrano non solo il rileggere le pagine dei giornali dell'epoca, quanto il riassunto storico proposto da questo lavoro. L'autore ci aiuta a seguire i fatti del tempo con attenzione anche se sono passati degli anni e molte situazioni sembrano completamente cambiate. Ma sappiamo bene che nulla si perde nella storia e riapparirà, forse sotto altri nomi ed altre realtà. Anche queste pagine ci fanno pensare quanto le azioni del nostro oggi debbano tener conto del cammino del nostro Paese non solo per condannare gli errori, ma soprattutto per dare rilievo al bene compiuto, come al coraggio di riprendere una strada che sia di serietà e di buona coscienza. Il compito del nuovo governo non sarà facile: tre mesi di trattative hanno portato volti e nomi nuovi sulle pagine dei nostro giornali. Ci auguriamo che l'inesperienza di alcuni venga accompagnata dalla buona volontà di altri, che sappiano mediare tra le enormi attese portate avanti nella propaganda elettorale e la dura realtà della politica di ogni giorno.
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